Vi ricordate quell'afosissima - e amarissima - serata di fine maggio, quando la Fiorentina di Jovetic e Ljajic dilagava a Pescara e il Milan stava clamorosamente perdendo a Siena? Ve li ricordate bene vero i tempi in cui i rossoneri vennero sistematicamente “aiutati” dai rigorini per Balotelli? E chi se lo scorda il primo Montella, una delle Fiorentine più attraenti degli ultimi - boh - 15 anni, forse. Ecco, questa stagione ha qualcosa a che vedere con quella del 2012/13

Corsi e ricorsi storici, analogie e differenze

Allora, infatti, la Champions League era una possibilità concreta per il club dei Della Valle, che avevano trovato una rosa all'altezza ricostruita dalle fondamenta dall'arguzia del duo Pradé-Macia. Solo il Milan dei rigori di Balotelli rubò - sì, un vero e proprio furto quello contro il Siena - il terzo posto alla Viola (solo dalla stagione successiva, le italiane ammesse alla Champions sarebbero diventate quattro). In questa stagione, invece, potrebbe accadere il contrario: la possibilità di avere cinque posti nella massima competizione europea e vedersene fregare uno dal… Bologna.

L'imprevisto chiamato Thiago Motta

Al momento, in realtà, la quinta piazza è occupata dalla Roma, il prossimo avversario dei Viola, che dista “solo” cinque lunghezze. Tutto è ancora possibile, anche l'Europa League, che può essere raggiunta ancora da tre vie differenti; lo step successivo rispetto alla Conference, che lo stesso Italiano ha individuato come obiettivo stagionale. Ma con la probabile evenienza di portare cinque squadre nella prossima Champions, la Fiorentina non può fare a meno di guardare tutte quelle formazioni (adesso addirittura quattro…) che fino a poche settimane fa la guardavano dall'alto. 

Il non-mercato di gennaio potrebbe aver rovinato tutti i piani (dello spogliatoio), ma la matematica ancora non ci dice niente in merito. 11 anni fa, fu il Milan a soffiare da sotto al naso la Coppa dalle grandi orecchie alla Fiorentina, adesso c'è il Bologna, che non va in Europa da 25 anni… Gufare è lecito, ma basterebbe che i ragazzi di Italiano tornassero a marciare come facevano nel 2023. E' forse chiedere troppo? Certamente, gli ultimi due mesi hanno complicato, e non poco, le cose.

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