Una parabola discendente per "colpa" della coppia Ribery-Chiesa

La maglia numero 10 di Boateng e la 26 della Clelland, ecco lo sfondo del Fiorentina store dei Gigli che ieri pomeriggio ha accolto i due giocatori della Fiorentina, maschile e femminile, per l’incontro con i tifosi. Un centinaio si sono messi in coda per far sentire ancora una volta l’entusiasmo della città. Selfie, sorrisi e come sempre tanti autografi. Firme che adesso il “Boa” sogna di mettere di nuovo su un gol in viola come accaduto all’esordio contro il Napoli. E anche se non fosse un gol, magari si accontenterebbe pure di un minutaggio un po’ più alto. Quest’anno per lui sono 152’ in serie A che diventano 242’se si considerano i 90’ in coppa Italia contro il Monza. In tutto una rete, come detto, all’esordio contro il Napoli da subentrante al posto di Vlahovic, una gara da titolare a Marassi con il Genoa e poi una parabola discendente nel minutaggio, per “colpa” della coppia Ribery-Chiesa. A riportarlo è Il Corriere dello Sport-Stadio.