Ad una settimana dal terribile malore che ha colpito il direttore generale della Fiorentina, Joe Barone, scomparso prematuramente nella giornata di martedì, FiorentinaNews.com ha avuto il piacere di interpellare Federico ‘Fefè’ De Sinopoli, presidente dell'Associazione Tifosi Fiorentini (ATF), per ricordare il compianto dg e provare a parlare del futuro della società viola:

“Scomparsa di Joe un macigno emozionale”

“Oggi, domenica, è una settimana esatta dal malore di Joe, dal piazzale di Bergamo, dove non sapevamo cosa stesse accadendo, il perché di tanto ritardo della Fiorentina… È assurdo, è dalla morte di Baretti che la nostra squadra subisce colpi di questo genere; anche la scomparsa del presidente Cecchi Gori, a tre mesi dell’inizio della nuova stagione, quella della Serie B. Gli infortuni, anche quelli gravi, ci stanno, ma qui parliamo di tragedie che segnano per sempre la storia della Fiorentina. Morire in questi modi, Barone come Astori, non è giusto; cambiano il corso naturale delle cose. La scomparsa di Joe è stata un macigno emozionale”.

Camera ardente al Viola Park: cosa ha significato un evento del genere per la città di Firenze? 

Non sono rimasto affatto sorpreso dalle diecimila persone che sono accorse al Viola Park per omaggiare Barone, in quella che era diventata la sua casa. È stato particolare anche il fatto di aver ricordato il dg davanti alla cappella del centro sportivo, una sede che Commisso aveva espressamente voluto all’interno della struttura. Alla camera ardente, erano tutti coinvolti, emotivamente; nessuno stava pensando a cosa sarebbe successo dopo, quale futuro avrebbe coinvolto la società adesso senza il direttore generale. I tifosi sentono di aver perso un amico vero, quello che poi era anche per il presidente Commisso, che ha apertamente manifestato il proprio dolore davanti a tutti, senza nascondersi. Barone era il “presidente”, come ha detto anche Italiano alla squadra; se pensiamo anche ai tempi del Covid, Joe ricopriva tanti ruoli, era poliedrico, molto energico e riusciva a gestire tutte le voci che compongono il mondo Fiorentina”.

Proviamo a pensare al campo e alla prossima partita che vedrà impegnata la Fiorentina, contro il Milan. Dobbiamo aspettarci una coreografia in memoria di Joe?

“Quando ci sono partite di rilievo, si pensa sempre di imbastire delle coreografie, ma dovremo valutare se sarà il caso di farlo, perché non si tratterebbe certamente di qualcosa di gioioso, nessun tipo di ‘festa’, ovviamente. Inoltre, ancora non sappiamo come andrà la prevendita, è sempre il sabato prima di Pasqua e poi c’è sempre la variabile meteo… Una cosa, però, la posso dire: se ci sarà una coreografia, questa sarà fatta contro il Milan, non nella gara subito successiva, quella di Coppa Italia, perché sarà trasmessa in chiaro in tv e in infrasettimanale. Qualcosa è probabile che la Curva farà, ma non è mai bello ‘annunciare’ il soggetto delle coreografie, perché ci vuole sempre l’effetto sorpresa; come accadde a Roma per la finale, ad esempio… nessuno sapeva cosa avremmo fatto e infatti alla fine tutti sono rimasti a bocca aperta. Dobbiamo ‘preservare’ l’impatto emotivo, anche in un’occasione del genere”.

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