La Fiorentina è tornata a viaggiare per l'Europa grazie alla Conference League, competizione che oggi porterà la squadra viola a sfidare in Portogallo il Braga. Una coppa europea è anche l'occasione per tanti tifosi viola sparsi per il mondo per avvicinarsi fisicamente alla squadra, soprattutto in trasferta. È quello che farà Aitor Gut, cittadino spagnolo e super tifoso della Fiorentina, che sarà presente a Braga per vedere la sua squadra del cuore per la prima volta dal vivo. Un amore che nasce da lontano il suo, che ci ha raccontato tra aneddoti e curiosità in un italiano fluente:

"Il mio amore per la Fiorentina nasce nel 2008 quando con un mio amico facemmo un viaggio in giro per l'Europa e, come tappa, ovviamente programmammo anche Firenze. Io sono laureato in storia dell'arte, figuriamoci se potevo non vedere Firenze. Mi ricordo che appena dopo pochi passi in città, mi trovai davanti a un negozio con la maglia viola di Gilardino, bellissima. Un colpo di fulmine, la dovevo comprare, ma non parlavo un briciolo di italiano. Da quel momento ho iniziato a sentire un crescente interesse per il calcio tricolore e, soprattutto, quello fiorentino. A Firenze ho trovato una passione, un legame tra città e squadra che non ho rivisto da nessun altra parte, né in Spagna, né in Italia. Una persona non sceglie di chi innamorarsi e io mi sono innamorato della Fiorentina. Da lì ho iniziato a vedere le partite e a seguire la squadra"

Per la prima volta sarai accanto alla Fiorentina...

"Sì. A Braga sarà la mia prima volta in assoluto che potrò vedere la Fiorentina dal vivo, anche se lo farò fuori casa, per me sarà un sogno che si avvera. Sarà fantastico. Avrò il biglietto in un settore dedicato ai tifosi di casa, devo capire che tipo di tifo c'è lì e che tipo di persone mi circonderanno. Voglio vestire la maglia viola allo stadio. Per me sarà difficile non esultare e, se lo farò, sarà con rispetto. Userò il buon senso, spero vada tutto bene. Purtroppo il calcio si sta allontanando sempre di più dall'essere sport per andare verso il business. E questo ha favorito ambienti non proprio tranquilli"

Come vivi il tuo tifo per la Fiorentina anche se sei così lontano da Firenze? Guardi tutte le partite?

"In Spagna ho trovato il modo di vedere quasi tutte le partite della Fiorentina, ne guardo praticamente il 99%. Quando me ne perdo una sono veramente triste. Mi manca un gruppo di persone che capisca il mio senso di appartenenza. Non tifo le grandi squadre, non tifo la Fiorentina perché vince. Tifo perché ho capito che valore ha il legame che lega i tifosi alla squadra. Sono un in più, anche se in Spagna. Soffro come uno di voi, grido come uno di voi... Il mio condominio credo sia stufo di me (ride ndr)"

Ma tifi anche qualche spagnola?

"Simpatizzo per il Real. Una volta sono stato al Bernabeu, è bellissimo. Se ami il calcio, non ti può non piacere una squadra come i Blancos. Però è simpatia, sono felice se vincono. Capita che ci siano in contemporanea partite della Fiorentina con quelle del Real. Ma non ho dubbi su quale scegliere, anche se ci fosse Real-Barcellona e Fiorentina-Lecce. Al massimo metto il secondo schermo, ma guardo la squadra viola. Qualcuno per questo, qua, mi prende per pazzo. Ma ci scherziamo sopra"

Cosa hai pensato appena hai saputo che la Fiorentina avrebbe giocato contro il Braga?

"Quando la Fiorentina ha giocato contro il Twente mi sono detto, se passiamo il turno e i gironi, e incontriamo il Braga, devo andare a vedere la partita. E così farò. Sarà un viaggio lungo, 10 ore in pullman. Ma per me è un sogno. Sarà una delle partite più interessanti che la competizione possa offrire. La Conference è la Coppa del nonno? Datemi la coppa e datemi anche il nonno. Divertiamoci. Noi siamo la Fiorentina!"

Ma una domanda? Qualche anno fa non parlavi italiano, ora lo parli benissimo...

"È stata tutta la passione per la Fiorentina. Poi anche qualche canzone dei Litfiba e di altri autori italiani, qualche libro di grammatica e ho preso il B2 di italiano".


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