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Stefano Pioli
Stefano Pioli. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

"L'ho segnato sulla lavagna al Viola Park". Furono  queste le parole di Stefano Pioli commentando l’esclusione della Fiorentina dalla corsa alla Champions secondo Allegri a inizio stagione. Sono state parole prese e riprese, girate in tutti i modi. A dieci giornate dall’inizio del campionato, con la Champions ormai già lontanissima, viene quasi da sorridere rileggendole. Se la situazione non fosse al limite del tragico.

Stonature

Ma non è tanto la differenza tra l’aspettativa e la realtà a stonare nell’ambiente viola. Quanto l’aspettativa stessa. In pochi avrebbero scommesso che Pioli, pacato e lineare nei modi, si ri-presentasse in questo modo a Firenze, alzando subito l’asticella. I malumori c’erano al suo arrivo, non tanto per lui quanto per la stagione appena conclusa. Gli screzi tra tifo e l’ex ds Pradè, l’ennesima Conference… Il nome di Pioli aveva messo d’accordo quasi tutti e il mercato faceva ben sperare.

Illusioni

Le parole piene di carca del tecnico, poi, hanno fatto il resto. La Fiorentina ha iniziato la stagione pronta a puntare in alto, in altissimo. Parola di Pioli. Salvo poi capitolare rovinosamente, come non mai nella sua storia. Dopo 10 giornate la Fiorentina potrebbe essere ultima in classifica (dipende dal risultato del Genoa oggi), senza vittorie, senza DS e a breve senza più Pioli in panchina.

Dalle stelle alle stalle

Dalle stelle alle stalle in poco meno di due mesi. E a fare più male alla tifoseria viola forse sono proprio quelle aspettative largamente disattese, forse non richieste da nessuno ma messe da Pioli stesso. Forse era parte del piano per riportare la gente dalla parte della squadra, ma probabilmente nemmeno serviva. Adesso la Champions è lontana 17 punti. Forse più lontana di quel traguardo lì c’è solo l’idea di una Fiorentina competitiva per arrivarci. Quella che si erano immaginati/sognati in molti. Non solo per colpa loro.


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