Galloppa: "Voglio entrare nella testa dei giocatori, il futuro lo decide la società. Ho visto una squadra che si assume la responsabilità del momento. Giocherà Martinelli"
Alla vigilia della sfida di Conference contro il Mainz, nonché il debutto ufficiale con la prima squadra, il neo allenatore della Fiorentina Daniele Galloppa è intervenuto in conferenza stampa, parlando anche delle scelte di formazione: “Domani giocherà Martinelli in porta. Tatticamente, poi, non farmi svelare troppe cose, anche se non è che ho i segreti (ride, ndr). Non cambieremo tanto, non c'è stato il tempo. Ma come attitudine spero che cambierà qualcosa”.
“Se gestisci bene la palla, puoi essere aggressivo. Vorrei vedere questo”
“Sono ormai sei anni che sto qua e ne ho sentite tante, prima su Italiano e poi su Palladino e su Pioli, è una piazza molto esigente e critica. Magari è effettivamente una squadra costruita per pressione uomo su uomo o per determinate caratteristiche, ma credo che le cose le fai se hai la gestione quando sei in possesso… Perché se tu gestisci bene i tempi con la palla riesci anche a sopportare l'essere aggressivo in non possesso. Se invece non hai tempi di recupero rischi di aumentare distanze che questa squadra ha sofferto. Vorrei un po' più di gestione”.
“Prima squadra? Voglio conquistare i ragazzi, poi si vedrà. Devono fidarsi di me”
Una chance per la panchina della prima squadra? “Sto solo cercando di conquistare questi ragazzi in pochi giorni, questo è quello che sento. Questa è la prima cosa. Poi il futuro lo vedremo. Avendo un'opportunità del genere e così velocemente, la prima cosa da fare è conquistarmi i ragazzi e fare capire loro che merito quest'opportunità e non sono stato messo lì. Poi quello che sarà arriverà dopo e saranno valutazioni della società. Vorrei entrare nella testa dei calciatori e far capire che possono fidarsi di me”.
“I ragazzi li ho trovati a confrontarsi, sintomo che sanno del momento e delle pressioni”
Umore nello spogliatoio? “Come è normale che sia, è l'umore di una squadra non contento. Sono stato catapultato all'ultimo e lo spogliatoio era chiuso perché i ragazzi parlavano tra di loro. Questo è già un segnale di chi sa come è il momento, ci sono passato da calciatore ed è normale. Sono esseri umani. Sappiamo quali sono le pressioni, dobbiamo ripartire da quello che c'è dentro e isolarsi. La prima cosa che mi son sentito di dire è aiutarsi tra di loro, quelli che ho trovato sono sintomi di una squadra che si sta prendendo la responsabilità del momento. Concentrazione a domenica? Domanda sbagliata. Dobbiamo pensare a domani, è importante. Questo è un percorso che può dare soddisfazioni grandi”.
“Non dobbiamo sbagliare l'atteggiamento. Dobbiamo essere lucidi”
Cosa non dobbiamo sbagliare? “L'atteggiamento. E sono straconvinto che non sarà sbagliato, altrimenti vorrebbe dire che non hanno capito il momento. Spero anche che non ci sia un episodio non positivo, perché in questi momenti sposta molto l'umore. Servono maturità e lucidità”.



