Fagioli prende in mano la Fiorentina con autorevolezza, ottimo debutto per Sohm. La corazza del giovane Kouadio. Aspettando Gudmundsson
Appuntamento di prestigio e fascino per la Fiorentina di Pioli ad Old Trafford, casa del Manchester United. Al ‘Teatro dei Sogni’ la squadra viola passa in vantaggio con Sohm dopo 8', e viene raggiunta al 25' con l'autorete di Gosens (azione viziata da un netto fallo). La gara termina 1-1 e per assegnare il trofeo in palio sono stati necessari i rigori, con lo United che ha chiuso imponendosi 5-4. Nell'ordine i gol dal dischetto: Kean, B. Fernandes, Fazzini, Cunha,Sabiri, Diogo Dalot, Ndour, Amad Traorè prima del rigore parato a Parisi e della decisiva rete finale dagli 11 metri realizzata da Mainoo.
I promossi:
Fagioli-Sohm: Pronti via ed ecco Sohm che si presenta ai tifosi della Fiorentina con uno splendido piattone di controbalzo che trafigge Bayindir. Lo svizzero mostra già buon passo e solidità fisica in mediana, si inserisce spesso ed è pericoloso in area avversaria. Prova autorevole da centrocampista completo per Fagioli, che prende in mano il centrocampo gigliato alternando fraseggio corto e aperture profonde. Tantissimo lavoro in copertura, con chiusure puntuali sugli inserimenti dei molti giocatori dello United. Ottima prova del duo di centrocampo viola.
Pongracic: Il croato è una conferma anche oggi, autorevole in costruzione, solido quando puntato e tosto nei duelli. Concentrato, reattivo, puntuale, molto pronto. La speranza è questo calciatore trovi la continuità che gli è mancata.
Kouadio: Entra dopo una mezz'ora al posto di Comuzzo ed impatta nella partita in maniera esemplare. Alto e ruvido ma veloce in rapporto alla struttura e con una gamba portentosa, il giovane 2006 viola disputa una prestazione veramente incoraggiante in uno dei templi del calcio, rendendosi protagonista di alcuni interventi difensivi eccellenti. Bravissimo.

Dzeko: Spesso gioca di prima e lo fa in maniera perfetta, delizioso quando suggerisce lo sviluppo della manovra della Fiorentina con sapienza e qualità. Anche tanta corsa in ripiegamento ad aiutare la squadra, esce stremato dopo un'ottima ora di gioco. Tante sponde utili e scelte intelligenti a favorire i compagni.
I bocciati:
Gudmundsson: L'islandese fatica a trovare la giusta posizione in campo e quando si smarca gestisce spesso male il pallone. Non brillante, sembra in ripresa sul piano atletico ma ancora troppo macchinoso nella gestione della sfera e nelle scelte di gioco, aspetti nei quali è chiamato a fare la differenza. Nel secondo tempo partecipa di più al gioco e sembra maggiormente vivo, ma non trova i guizzi che ci si attenderebbero da lui.
Richardson-Ndour: Quando cambia il centrocampo la Fiorentina accusa un po' il colpo. Ndour fatica un po' a tenere i ritmi dei dirimpettai soprattutto in fase difensiva, Richardson alterna alcune buone intuizioni a errori banali di scelte e tempi di gioco, non riuscendo ad inserirsi nella partita come avvenuto nelle scorse gare.



