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Nel suo pezzo per la rubrica Rock & Gol su La Nazione, Benedetto Ferrara commenta l'amarezza del momento viola, tra una stagione che rischia di scivolare via malamente e le gioie al di là dell'Appennino:

"La vita degli altri. Non ci resta che quella. E non è affatto bello. Il fatto è che non abbiamo niente da festeggiare ma molto da discutere. Quello non ci manca mai. Il surreale prolungamento del contratto di Palladino, poi la Fiorentina (quasi) fuori da tutto, quindi una coppa che si alza verso il cielo. E tu guardi Vincenzo Italiano impazzito di gioia sotto la curva rossoblù. E’ il momento di chiamare un buon terapista. 

E Firenze di cosa discute? Di come verrà accolto Vincenzo l’ex talebano adesso neo riformista. Ma non sarebbe forse l’ora di apprendere l’arte dell’umiltà? Programmazione, competenza, idee chiare, fame, identità. Cosa avrebbe fatto Italiano con questa Fiorentina? Aggiungiamo: e se a Palladino avessero venduto Kean a gennaio? Lasciamo perdere. Questa Fiorentina è più forte di quella di Italiano, peccato che la Coppa l’abbia alzata lui, che non abita più qui. E adesso? Adesso dobbiamo immaginare che questa lezione sia servita. Fatto questo tornerà l’estate. E anche Sabiri, l’unico dieci. Unico perché invisibile. Almeno per noi".

Palladino scaccia ogni ipotesi di fallimento e si auto proietta nel futuro della Fiorentina: mai più 19 cessioni e uno zoccolo duro di cui il tecnico si sente parte
Non è ancora dato sapere se lo sfruttamento dell'opzione per allungare il contratto fino al 2027 porterà effettivament...

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