Quel secondo tempo da cui ripartire

Dare sempre il massimo, dal primo minuto. Su questo tipo di approccio il tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli sta insistendo tantissimo, perché dalle zone basse della classifica si esce si con l’unità di intenti, ma anche quando chi va in campo riesce a dare tutto sé stesso contribuendo così alla causa. Lo stesso tecnico viola è stato chiaro su questo argomento ieri in conferenza stampa: “I giocatori che hanno carattere e disponibilità riescono a tirare fuori queste caratteristiche. Quelli che vanno in campo, anche se hanno un’ora di autonomia devono dare il 110%”. Un concetto importante, che sta alla base del concetto tattico dell’allenatore viola. Nel secondo tempo contro il Genoa la Fiorentina ha infatti espresso qualità e gioco superiori rispetto a quanto visto nelle ultime gare, con gli stessi interpreti d’attacco che sono sembrati più vivaci e dinamici nello sviluppo di azioni d’attacco.
Lo stesso tridente composto da Callejon, Vlahovic e Ribery, prima della loro sostituzione, ha fatto finalmente vedere idee diverse e giocate importanti dopo una prima frazione di gioco per certi versi non esaltante. In quel secondo tempo la Fiorentina aveva iniziato a dare il meglio di sé stessa in fase di costruzione di gioco, a parte per l’ingenuità difensiva che ha causato il gol di Pjaca. Contro l’Atalanta servirà ripartire da quel lasso di tempo, da quella ricerca costante del gol arrivato soltanto negli ultimi minuti contro i rossoblù. Con una certa applicazione in più alla fase difensiva, la Fiorentina può esprimere a tratti un gioco più che buono con l’augurio che nel tempo di acquistare la continuità di cui c’è un grande bisogno.