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Nella sua rubrica Rock & Gol su La Nazione, Benedetto Ferrara torna sulle parole di Palladino e sul classico ‘patto della bistecca’:

"Evidentemente nel patto di riservatezza sottoscritto dalla Fiorentina e Raffaele Palladino al momento della chiusura del rapporto di lavoro c’era una clausola sfuggita a qualcuno. Questa: entrambi le parti si riservano l’impegno di mantenere la riservatezza sulle ragioni della fine anticipata del contratto. Poi, in lettere minuscole del tutto simili a quelle dei bugiardini delle medicine: l’allenatore parlerà solo nel caso in cui la Fiorentina vivrà un reale momento di difficoltà. Beh, certo l’ex allenatore, uno che piaccia o non piaccia è arrivato sesto in campionato, non è entrato nei dettagli e ha evitato accuratamente di citare il nome di Daniele Pradè. Mica è stupido.

In mezzo a tutte questi problemi ecco che arriva puntuale come una poltrona per due in tv la vigilia di Natale, il famoso, celeberrimo, irrinunciabile, patto della bistecca. Squadra e staff tutti a cena a Fiesole per cementare il gruppo intorno a un botto di proteine e, ci auguriamo, un po’ meno di carboidrati. Ma questa è storia. Se sei boomer non puoi aver dimenticato un patto della bistecca finito in prima pagina: c’era Batistuta, Baiano, Rui Costa e perfino il conte Uguccione. Altri tempi. Altre bistecche ma la stessa regola. Farsi forza tutti insieme. Non è chiaro chi abbia pagato il conto, a meno che Pioli, dopo i dodici milioni incassati in Arabia, non si sia sentito in dovere di fare almeno il gesto". 

 

 


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