Grandi contestazioni in Scozia sono andate in scena da parte dei tifosi del Celtic a seguito della sconfitta patita in Coppa di Lega scozzese contro il Ross County, con conseguente eliminazione della competizione.

Scene in parte simili a quelle che si sono vissute a Glasgow, le aveva vissute l'ex giocatore della Fiorentina, Brian Laudrup, proprio ai tempi in cui era a Firenze a seguito della retrocessione della squadra.

Laudrup ricorda quello che gli era successo nel capoluogo toscano parlando con il Daily Mail: "Capisco la delusione, ma certe azioni non possono essere giustificate. Comunque le scene che ho vissuto in Italia sono state spaventose. Peggiori di quanto si è visto a Parkhead domenica. E' quello che può accadere quando le aspettative sono alte e vengono disattese".

Laudrup scende nei particolari: "Le cose diventarono da molto buone a molto cattive nello spazio di quattro mesi. E la rabbia divenne enorme. Fiorentina ha vinto due volte lo scudetto, ma nell'estate del 1992 il proprietario Mario Cecchi Gori ci disse che era l'ora di diventare i nuovi re della Serie A. La gente in questa bellissima città cominciò a crederci. Gabriel Batistuta era là. Io e Effenberg arrivavamo dal Bayern Monaco. Era una buona squadra".

E ancora: "Eravamo secondi in classifica ad inizio gennaio del 1993 quando giocammo contro l'Atalanta. Perdemmo 1-0 e il figlio del proprietario (Vittorio Cecchi Gori ndr) entrò nello spogliatoio e licenziò l'allenatore davanti alla squadra. Fu un disastro. Arrivò un altro allenatore e poi un altro e un altro ancora. Quando le cose cominciarono ad andare male, eravamo contestati allo stadio. I tifosi potevano venire agli allenamenti e ci tiravano pomodori e uova".

Laudrup racconta altri episodi: "Mi ricordo che tornando a casa da una trasferta capii che i giocatori più vecchi erano preoccupati per quello che sarebbe potuto succedere al nostro arrivo allo stadio. In principio tutto sembrava tranquillo, poi centinaia di persone vennero fuori da macchine, bar e strade laterali, urlandoci e lanciando oggetti contro l'autobus. La polizia dovette prelevare Effenberg per metterlo al sicuro".

"Tutto è poi precipitato a fine stagione quando siamo retrocessi. Incredibile davvero. C'era un parcheggio sotterraneo allo stadio e cominciarono a circolare voci secondo cui i fan ci stavano aspettando all'uscita. Il consiglio che ci dettero era di salire sul pulmino della squadra per essere portati fuori Firenze, dove farci poi prendere dai nostri familiari. Io ho scelto di prendere la mia macchina. Mio padre mi disse che avrebbe guidato e che io sarei potuto entrare nel bagagliaio. Sono salito e siamo usciti. C'erano scene davvero frenetiche - persone con mazze da baseball, macchine in fiamme, polizia in tenuta antisommossa. Spaventoso. Siamo tornati a casa e ho lasciato il club dopo".


💬 Commenti