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Si avvicina la partita che vale una stagione per la Fiorentina. Palladino è stato molto chiaro con le sue scelte di formazione a Roma. Il turnover non ha portato (c'è mancato poco, ndr) i frutti sperati ma lo scopo era quello di far riposare chi aveva perso smalto nelle ultime uscite. In particolare, Fagioli e Gudmundsson. Due fari del gioco viola, entrambi a secco di gol, prestazioni e umore positivo, nonostante il buon momento. Il primo è calato bruscamente dopo il riemergere delle voci sul suo conto sui giornali; il secondo lo avevamo visto uscire dal campo a Siviglia per sedersi in panchina con tanta rabbia. Ma giovedì la Viola ha bisogno della loro qualità, per provare a centrare la finale.

Nicolò, è ora del riscatto

Fagioli Fiorentina
Nicolò Fagioli, centrocampista della Fiorentina. (Foto: Vicario/Fiorentinanews.com)

La Fiorentina ha cambiato faccia a marzo quando l'ex Juventus si è preso le chiavi del centrocampo. Pennellate d'autore, assist al bacio e prestazioni da giocatore in cerca di riscatto. Ecco, proprio quest'ultimo rischia di diventare il pallino in testa di Fagioli in avvicinamento alla fine della stagione. Il club di Commisso sarà chiamato a compiere una scelta, che tuttavia potrebbe essere obbligata dai risultati del campo. Se la squadra di Palladino riuscirà a qualificarsi in Europa, Nicolò resterà a Firenze. Altrimenti, verranno fatte delle valutazioni. La qualità del ragazzo non si discute, ma già in passato la società ha fatto capire (da Torreira in poi) che nessun diritto di riscatto è certo di diventare definitivo. Col Betis il numero 44 si gioca tanto, quasi una battaglia contro se stesso: deve dimostrare che le critiche gli scivolano addosso. 

Gud, ora o mai più

Gudmundsson Fiorentina
Albert Gudmundsson, attaccante della Fiorentina. (Foto: Vicario/Fiorentinanews.com)

Discorso diverso, seppur sempre di diritto di riscatto si tratti, per l'islandese con la numero 10 sulle spalle. Le tre reti consecutive a marzo - contro Napoli, Panathinaikos e Juventus - non hanno avuto seguito nel mese successivo e un assist con l'Empoli non può bastare a un attaccante che a Genova gonfiava la rete (quasi) ogni domenica. Siamo certi che Gud pretenda più di così da se stesso, ma in campo non lo sta dimostrando. Anche all'Olimpico è spesso arretrato nel cerchio di centrocampo per andare a prendersi il pallone e provare ad inventare. Così facendo, però, viene meno la sua letalità negli ultimi venti metri. Sei un play aggiunto o una seconda punta, Albert? Palladino gli ha dato un turno di riposo, vuoi per puntare l'ultima fiche su Zaniolo, vuoi per dare una scossa al suo miglior fantasista. Le (poche) reti che ha segnato in maglia viola sono arrivate prevalentemente al Franchi: quale miglior occasione se non quella di giovedì sera? Di solito, quando l'appuntamento si fa caldo, il cuore di ghiaccio dello scandinavo si scioglie. E, come per Fagioli, anche sulla sua testa pende un diritto di riscatto molto elevato: è questo il momento di indirizzare la decisione finale della società.

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