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Alla fine è presumibile che nel decidere l'undici titolare di ieri a Roma, Palladino abbia pensato molto a giovedì al Betis. Non si spiegherebbero altrimenti alcune scelte che sapevano quasi premio-impegno, una consuetudine ormai del tecnico che talvolta preferisce dare il contentino al singolo invece di scegliere il lato tecnico. Nicolò Zaniolo ad esempio non scendeva in campo da titolare da un paio di mesi e chiunque, da Ferrari a Pradè e Palladino stesso, non perdono occasione per ricordarci quanto il ragazzo meriti di giocare, si impegni in allenamento etc…

La partita però poi ha raccontato la stessa storia di sempre: un calciatore pesante, lento, mai incisivo, che ha anzi sprecato malamente un'occasione e che alla fine è riuscito a finire anche sul taccuino di Chiffi, nonostante fosse uscito. Un contributo impalpabile, per altro in piena continuità con le ultime stagioni: lo si è voluto vedere da vicino però per esserne sicuri. Al suo curriculum in viola 2.0 mancava solo la sanzione disciplinare, che ora dipenderà anche da cosa ha scritto l'arbitro sul referto. Giovedì tornerà a sedere, poi l'assenza a Venezia ed eventuali nuovi minuti che, ci auguriamo, arriveranno solo in caso di reale esigenza e non per un contentino che si basi sulla fiducia nella cabala e nel gol dell'ex.

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