Cosmi: "Vlahovic mi ricorda il primo Batistuta. Grazie a Prandelli la Fiorentina farà un girone di ritorno all'altezza delle aspettative di inizio stagione"

L'allenatore Serse Cosmi ha parlato a Radio Toscana di vari argomenti legati alla Fiorentina: "Giudicare il campionato viola è problematico. Dall'esterno ho percepito fin dall’inizio che non c’era una convinzione completa di voler ripartire con Iachini e purtroppo quando si instaurano queste situazioni i calciatori per primi ne risentono, o in alcuni casi sono bravi a nascondersi dietro alle difficoltà dell’allenatore. Non si è partiti con le condizioni ideali, in più ci aggiungi qualche infortunio e il fatto sotto gli occhi di tutti che la Fiorentina senza il miglior Ribery è una squadra completamente diversa. Con l’arrivo di Prandelli ho avuto paura per lui, perchè so bene cosa succede quando si torna in una piazza dove hai fatto bene a distanza di tanti anni: la gente è convinta che tu sia quello di dieci anni prima e come te pure la squadra, ma non è così. La vittoria in casa della Juventus sembrava avesse risolto gran parte dei problemi e invece è servito dell’altro tempo, ma con il lavoro Prandelli sta rimettendo la squadra in carreggiata e adesso la Fiorentina è in grado di fare un girone di ritorno all'altezza delle aspettative di inizio anno".
E poi ha aggiunto: "Vlahovic? È strutturato come un vero giocatore d’attacco. Era così anche il primo Batistuta: un ragazzo su cui c’era da lavorare, ma che faceva vedere quello che poi sarebbe diventato. Questo non vuol dire che Vlahovic diventerà come Batistuta, però sta facendo vedere cosa è in grado di diventare. Poi c’è l’aspetto caratteriale: il Re Leone era fortissimo anche dal punto di vista mentale, aspetto che Vlahovic deve migliorare".
E infine: "Commisso? I presidenti partono sempre con l’idea di far bene, però devono essere messi in condizione di fare quello che hanno in mente, perchè altrimenti poi si stancano. Commisso ha l’entusiasmo giusto e soprattutto, tra i presidenti stranieri che sono arrivati nel calcio italiano, mi è sembrato uno di quelli più in linea con lo spirito del nostro calcio, al netto di una mentalità aziendale e sportiva americana che è completamente diversa da quella europea".