Neri a FN: "Italiano è il miglior allenatore in circolazione. Contro la Fiorentina il vero derby: senza limitazioni avremmo invaso Firenze"
Dopo la convincente vittoria di giovedì sera contro il Rapid Vienna, domani la Fiorentina di Stefano Pioli tornerà a giocarsi le proprie chance in campionato con l’obiettivo di risalire la classifica. Al Franchi arriverà il Bologna di Vincenzo Italiano, e per questo abbiamo deciso di contattare Andrea Neri di 1000 Cuori Rossoblu per fare il punto della situazione in casa felsinea. Queste le sue parole a Fiorentinanews.com.
Quali sono le prospettive e gli obiettivi stagionali del Bologna?
“Credo che più o meno siano gli stessi della passata stagione, con la prospettiva di un miglioramento per quello che riguarda il cammino europeo, soprattutto rispetto allo scorso anno in Champions League. Quindi arrivare nella parte sinistra della classifica, raggiungendo un piazzamento europeo senza dover passare dalla vittoria della Coppa Italia, e soprattutto un percorso in Europa League che possa portare almeno alla qualificazione agli ottavi della competizione. La squadra quest’anno è stata allungata proprio per provare a raggiungere questi obiettivi”.
Come sta la squadra dopo la buona vittoria di giovedì a Bucarest? Ci sono infortunati o giocatori in dubbio in vista della partita di domenica?
“Partendo dall’infermeria, attualmente i rossoblu hanno soltanto un giocatore in dubbio, che però sta iniziando il suo percorso di rientro in gruppo e stiamo parlando di Ciro Immobile. E’ lui l’unico non convocabile per il momento di tutta la rosa. Questo vuol dire che contro la Fiorentina dovremmo vedere una discreta rotazione: questo perché la formazione che abbiamo visto in campo giovedì sera cambierà per almeno 5-6 elementi”.
Come descriverebbe il primo anno e mezzo della gestione Italiano? Come viene valutato il suo lavoro a Bologna?
“Vincenzo ha fatto una cosa molto bella lo scorso anno, di questi tempi più o meno, quando dopo le prime partite giocate con il suo credo, basato su pressing esasperato e difesa altissima, aveva generato fastidio all’interno della squadra. Si sono incontrati i senatori della rosa rossoblu ed Italiano, ed ascoltando i propri giocatori, il tecnico ha mutato il suo credo adeguandosi al suo gruppo. Come valutiamo oggi Vincenzo Italiano? Beh per noi attualmente è il migliore allenatore in Italia e non lo dicono soltanto i risultati ma anche la sua duttilità nel cambiare le cose in corsa. Qualche errore di gestione ovviamente lo ha fatto anche lui, ma credo che la differenza principale rispetto alla sua esperienza a Firenze siano stati i risultati: il Bologna ha vinto una coppa, e fino ad un mese dalla fine del campionato era al terzo posto in classifica. Questa è una cosa che influisce molto sulle valutazioni di noi tifosi e addetti ai lavori”.
Con l’arrivo di Sartori sono tornati anche i risultati: prima la qualificazione in Champions League, poi la vittoria della Coppa Italia e successivamente la qualificazione in Europa League: è lui il vero top player del Bologna?
“Abbiamo penato molto quando la dirigenza non ci diceva niente o solo mezze frasi sul rinnovo del direttore: lui adesso ha un contratto di due anni con il Bologna, dove si trova molto bene. Nonostante abbia avuto qualche problema all’inizio con Thiago Motta ha sempre raccontato di poter lavorare bene in questo club. Sono convinto che Sartori potrebbe far bene dappertutto: questo perché ha un metodo di lavoro quasi scientifico che gli permette di sbagliare pochissimo. Questa è la grande qualità che deve avere un direttore sportivo. I giocatori si possono anche sbagliare, però se guardiamo tutti quelli che stanno crescendo ed esplodendo la lista è lunghissima. Non ultimo Heggem, arrivato quasi da sconosciuto e che in poco tempo sta davvero dimostrando di essere un giocatore interessante; forse è meno educato tecnicamente di Beukema, ma a livello difensivo è molto più difficile da saltare. Quando vendi un giocatore a 32 milioni e compri un sostituto all’altezza ad 11, capisci la bravura di un dirigente”.
Fiorentina-Bologna, quanto è sentita questa rivalità nel capoluogo emiliano?
“Ultimamente tantissimo. A Bologna non abbiamo un vero e proprio derby: quelli con Sassuolo, Cesena, Parma e Spal ormai nonostante siano con squadre vicine non sono sentiti. Quindi l’unico derby resta quello dell’Appennino. Con Firenze c’è sempre stata una rivalità importante e tutto porta a far sì che la partita del Franchi sia vissuta anche con attesa dalla città. Ci dispiace molto che la dirigenza della Fiorentina abbia deciso di dare soltanto 300 biglietti, anche se sappiamo che i problemi nascono da altre cose e che i viola in questo ci possono fare ben poco. Se però pensiamo che giovedì a Bucarest c’erano quasi 1500 persone...Per farvi capire quanta è sentita questa partita posso dire, senza paura di essere smentito, che se avessimo avuto la possibilità di farlo saremmo venuti a Firenze in 7-8000 persone: la trasferta è vicina e comodissima, raggiungibile in treno e macchina. Quella con la Juventus per noi è la partita più sentita del campionato, la seconda è proprio quella della Fiorentina”.
Stefano Pioli ha avuto più esperienze al Bologna, prima nel settore giovanile e poi alla guida della Prima squadra. Un ricordo della sua avventura e in Emilia. E poi, sarà capace di tirar fuori la Fiorentina della crisi che sta vivendo?
“Alla guida delle giovanili del Bologna, è riuscito a vincere uno scudetto: quella squadra però era costellata da giocatori che sarebbero stati futuri campioni. Con la prima squadra va detto che non ha avuto grandi risultati, anche se fino a 7-8 anni fa i rossoblu risentivano molto della gestione societaria e quindi lui ha fatto anche cose interessanti se si pensa all’organico che aveva a disposizione. A mio modo di vedere credo che il miglior Stefano Pioli lo si sia visto al Milan, dove è riuscito a vincere lo Scudetto. Non è un allenatore pazzesco e che ruba la scena, anche se può fare grandi cose. A Firenze sicuramente non state vedendo la sua miglior versione, questo per molteplici motivi: sicuramente la piazza non è contenta di come è iniziata la stagione. Sono dell’idea che comunque c’è ancora tempo per migliorare le cose, probabilmente la Fiorentina ha bisogno di qualche settimana in più rispetto ad altre squadre e soprattutto la necessità di tornare a vincere con regolarità. Nonostante la classifica non mi sembra che la Fiorentina abbia perso partite per manifesta inferiorità, probabilmente solo quella in casa contro il Napoli, per questo fossi in voi ancora sarei ottimista. La squadra viola non è assemblata male, ha solo bisogno di tempo per migliorare”.
Cosa teme, se c’è qualcosa da temere, della Fiorentina attuale?
“La Fiorentina ha dei signor giocatori e penso soprattutto a Fagioli e Fazzini, senza dimenticare Dodo e De Gea. C’è poi un giocatore che ruberei alla Fiorentina ed è Dzeko che io lo avrei preso al posto di Immobile: per me il bosniaco è un grande attaccante. I viola hanno anche un buon reparto difensivo, anche se forse non è il top se penso ai difensori che la Fiorentina ha avuto nella sua storia. A questo si aggiunge anche un buon centrocampo con un paio di individualità forti ed un attacco che se inizia a girare può far paura a tanti: in pochi hanno un parco come quello viola, il trio Kean-Dzeko-Piccoli non è male. Hanno capacità tecniche e fisiche che possono portarli a segnare in qualsiasi momento e in qualsiasi modo”.



