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A Radio Toscana ha parlato l'operatore di mercato e tifoso viola Costantino Nicoletti, parlando di diversi temi di casa Fiorentina. Queste le sue parole: "Kokorin doveva rilanciarsi dopo le peripezie. Gli attaccanti hanno più o meno sempre mercato, perché non ci sono problemi a piazzarli. Poi però ci sono le categorie. Quest’anno abbiamo affrontato tre competizioni con un attaccante e mezzo. Jovic è arrivato da nove, ma si è rivelato un otto e mezzo, Kouame è stato riadattato a terza punta della rosa. L’unica punta è Cabral, che è arrivato da un campionato nettamente inferiore al nostro e ad oggi non è che abbia fatto cose straordinarie. A Firenze ci siamo lamentati di Simeone che ha fatto 15/16 gol senza rigori. Un attaccante da doppia cifra serve, ma bisogna vedere cosa succede in questo maggio viola. Anche se una base di programmazione c’è, con Commisso che vuole farsi i talenti in casa, l’arrivo di facce nuove è condizionato dal finale nelle tre competizioni. Sono anni che ci manca un numero 9, se vogliamo alzare l’asticella serve.

La permanenza di Jovic? Che sia un talento è indubbio, che la Fiorentina lo volesse rilanciare idem. Quando ci provi, però, a volte ci riesci a volte no. Dei rischi devi metterli in preventivo. Una piazza come Firenze è pronta a una programmazione fatta di scommesse e giovani? Dodo ti ha detto tutto il contrario: sono stati spesi 17 milioni dopo che ha destra sono stati messi soldi per chiunque. Il valore del calciatore pochi lo hanno discusso, gli serviva solo tempo

I rinnovi sono un nodo cruciale. Sono lavori paralleli che devi portare avanti con i procuratori, credo che la società sia in ritardo su certe questioni. Che succede? Se non vinci nulla non rinnovi nessuno? Il rischio c’è. Pradè ha rapporti ottimi con chi gestisce questi calciatori. Il bilancio ancora è difficile farlo: può essere buonissimo come appena sufficiente"


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