Nelle ultime ore, a seguito delle tante richieste sulle riforme del calendario di Serie A, il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Umberto Calcagno ha voluto esprimere tutte le critiche e le richieste della categoria sull’argomento Queste le sue parole al programma La politica nel pallone di RadioRai:

Siamo di fronte ad una situazione complicata che da anni denunciamo. Non soltanto a livello italiano ma anche internazionale tramite il nostro sindacato mondiale FIFPro. Tutti questi argomenti dovrebbero trovarci d'accordo, anche perché se non tuteliamo la salute dei top player avremo più introiti nel breve ma uno spettacolo più scadente nel lungo. La situazione non può essere risolta soltanto a livello domestico, ma dobbiamo mettere allo stesso tavolo Fifa, Uefa, Leghe e FIFPro. Bisogna tutelare i calciatori che oggi arrivano a giocare 70 partite l'anno, e non è tagliando il numero di squadre che si risolve il problema. A mio avviso abbiamo imboccato la strada giusta, varando norme più rigide in fase di ammissione ai campionati e pensate in maniera programmatica, per capire chi oggi può realmente fare calcio. Un percorso virtuoso di questo tipo potrebbe avere come conseguenza la riduzione delle squadre, ma in questa fase è prematuro parlare di cambio di format dei campionati”. 

Ha poi concluso: "Ci dobbiamo invece preoccupare dei calendari della prossima stagione, perché ci saranno i calciatori delle squadre coinvolte nel Mondiale per club, che non si fermeranno mai. Dobbiamo darci delle priorità, che per noi sono la salute dei calciatori e una migliore distribuzione delle risorse: devono essere salvaguardati i campionati interni, perché il rischio è che si crei un incolmabile distacco tra alcuni club e tutti quelli che non partecipano alle competizioni internazionali”.

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