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Antognoni Fiorentina Giffoni
La bandiera viola Giancarlo Antognoni

Sul proprio canale YouTube il giornalista e telecronista di Sky Sport Fabio Caressa ha parlato della situazione della Fiorentina: “Ho qualche dubbio che possa rimontare, visto che non ha ancora vinto in questo campionato. In questa situazione non si è mai salvato nessuno. La Fiorentina può salvarsi? Certo, ma dipende da cosa vogliamo vedere. Avete visto le facce dei giocatori e di Vanoli? Si legge la paura, lo sgomento, così non si va da nessuna parte. Secondo me a Firenze non vedono orizzonti, non solo per questa stagione ma proprio per il futuro”.

“Servono Galli e Antognoni”

"I giocatori - aggiunge Caressa - ora non devono pensare “tanto l'anno prossimo vado da un'altra parte”, perché oltre che grave sarebbe drammatico. Al di là del fatto che una partita così importanti non la giochi in arancione, ma in viola. Sembrano dettagli, invece è un segnale in più della mancanza d'attaccamento allo stemma e alla maglia. So che la proprietà non può presentarsi a Firenze in questo momento, ma a maggior ragione servono dei simboli. Faccio due nomi: Giovanni Galli, un uomo d'esperienza che sa comunicare e che potrebbe aiutare gli altri manager a lavorare bene. L'altro nome è Giancarlo Antognoni: ci sono dei momenti in cui una città ha bisogno di avere un simbolo da seguire. Non voglio attaccare l'attuale dirigenza, ma nelle difficoltà bisogna chiedere aiuto a qualcuno e per farlo servono personaggi così, che possano aiutare a ristabilire il legame con la città".

“Se i giocatori non hanno voglia, rivoluzione!”

Infine: “La retrocessione non è una tragedia, ma per una squadra come la Fiorentina, che da anni fa le coppe europee e che aveva tutt'altre prospettive a inizio stagioni, sarebbe una piccola tragedia sportiva. Soprattutto per una città che vive di calcio e di Fiorentina come Firenze. Invito la società a prendere questo tipo di provvedimenti, che poi magari non serviranno lo stesso ma vale la pena fare un tentativo. I calciatori devono concentrarsi sull'oggi e se non sono in grado di farlo, allora serve la rivoluzione. La società e l'allenatore devono andare dai calciatori e farsi dire in faccia se ce la fanno o no, se sono motivati o no. Altrimenti meglio qualche ragazzo della Primavera". 


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