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Facciamo conto che il campionato della Fiorentina cominci domenica. Le partite prima della sosta per le Nazionali, ormai da anni, sono un prolungamento del precampionato. Quella contro il Napoli era una gara proibitiva per la differenza di qualità fra i due organici. Anche se la squadra viola ha generosamente facilitato il compito dei partenopei, in modo che risparmiassero energie fisiche e mentali per lo scontro di Champions con il Manchester City. Spirito patriottico.

Ora niente scherzi

Domenica, però, niente scherzi. Ok, il Como è una buona squadra; la proprietà è forte e ha speso parecchio; ha un allenatore dal curriculum prestigioso in campo, ma ancora solo da emergente in panchina; può contare sui virtuosismi di Nico Paz, ma si gioca in undici e neanche Maradona vinceva da solo le partite (forse qualcuna sì).

E poi il Pisa…

Insomma una Fiorentina migliorata nella rosa rispetto alla stagione scorsa, così è stato detto, non può avere altro obiettivo che vincere in casa contro i comaschi. Figuriamoci se potrebbe essere accettabile anche solo un pareggio nel turno successivo, in casa del Pisa

Coloro che indossano la maglia viola, e forse anche buona parte dei tifosi più giovani, certamente non sanno come gli ultras della Torre Pendente accolsero il fallimento della Fiorentina nell'estate del 2002 e l'iscrizione della Florentia Viola al campionato di C2. “Benvenuti all'inferno” fu la scritta che campeggiava su alcuni cavalcavia della Fi-Pi-Li nel tratto pisano.

E' l'ora di darsi una smossa

La partita all'Arena Garibaldi non va vinta. Va stravinta, per la classifica di ora e per i trascorsi storici. Pioli si dia una smossa a trovare un'idea di squadra che produca a sua volta idee di gioco, al momento assenti (ingiustificate). E i giocatori dimostrino di meritare i lauti rinnovi contrattuali ottenuti o richiesti. Il tempo dell'indulgenza, per me, è già esaurito. 


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