Una trattativa che è durata per mesi ma che, evidentemente, ha dato i suoi frutti. La vicenda rifacimento del Franchi è arrivata ad un punto di svolta e anche molto importante e la Fiorentina farà la propria parte (e che parte).

Non appena arrivato a Firenze, Rocco Commisso presentò alcune bozze per il rifacimento del Franchi, firmate dall'architetto Marco Casamonti, lo stesso che poi ha realizzato il progetto per il Viola Park. Nell'idea del magnate italoamericano c'era, tra le altre cose, l'abbattimento delle curve e la loro ricostruzione molto più a ridosso del terreno di gioco. E' lì che si è incagliato tutto, perché la Soprintendenza ha esplicitamente espresso il proprio parere negativo a demolizioni, in quanto doveva essere salvaguardata la forma originaria dello stadio che, lo ricordiamo, è sottoposto al vincolo in quanto ritenuto monumento.

Il progetto del restauro del Franchi presentato da Casamonti


Davanti a questo scenario Commisso ha ritirato la propria disponibilità a rifare il Franchi e, in seguito, si è messa invece in moto la macchina comunale con tutto quello che ne è conseguito.
Questo fino a ieri, quando è arrivato, anche a sorpresa se vogliamo il via libera all'abbattimento. Come detto la trattativa è stata lunga, con diversi soggetti impegnati dietro, a tutti i livelli. E alla fine il muro della Soprintendenza, è proprio il caso di dirlo, è stato abbattuto: via libera a Commisso e alle sue ruspe. Adesso la Fiorentina può rifare lo stadio in proprio anche se non sarà un processo molto breve.

"La discussione è stata lunga, le ragioni messe in campo da tutte le parti sono state tante e dettagliate - spiega Giuseppe Scevro dal Mibact, altro soggetto che ha partecipato alla discussione - ma alla fine abbiamo ritenuto importante lasciare il via libera ad un soggetto privato per poter anche tutelare questo bene che sta cadendo a pezzi e che invece deve essere, in qualche maniera, tutelato".

"Diverse parti del Franchi verranno conservate - continua Scevro - dalla torre di Maratona, alle famosissime scale elicoidali, su questo siamo stati chiari ed irremovibili fin dall'inizio".

Per conto della Fiorentina, c'è già stato più di un sopralluogo fatto dall'architetto Gianni Fischini, che dovrà, tra le altre cose redigere un cronoprogramma dettagliato dei lavori: "Non sarà facile recuperare tutto il tempo che abbiamo perduto, ma contiamo di poter aprire lo stadio completamente rinnovato a fine 2026, inizio 2027, praticamente in linea con quello che sarebbe accaduto con l'intervento pubblico".



Già, il pubblico: da una parte c'è un grande sollievo a Palazzo Vecchio, perché il rifacimento del Franchi era divenuta una spina nel fianco per il sindaco Nardella, davanti al niet della Commissione Europea alla concessione del finanziamento da 55 milioni (71 con la rivalutazione delle materie prime). Dall'altra magari ci sarà da capire che cosa succederà con Arup, che aveva vinto il grande concorso internazionale indetto per rifare lo stadio.

Poi ci sarà anche da pensare alle inevitabili azioni dei comitati sempre in agguato in questi casi e a dove andrà a giocare la Fiorentina quando i lavori impediranno alla squadra di restare al Franchi. Ma di tutto questo magari se ne riparlerà a tempo debito. Per il momento godiamoci le buone notizie.


💬 Commenti