"No all'abbattimento del Franchi": Guerra di ricorsi per lo stadio della Fiorentina

No all’abbattimento ma sì a una ristrutturazione anche massiccia dello stadio Franchi. Questo, come si legge sulle pagine de la Repubblica, è più o meno il senso del responso che potrebbe dare alla richiesta della Fiorentina il Ministero dei beni culturali già nelle prossime ore, al più tardi entro la prossima settimana. Ma ammesso e non concesso che Commisso si accontenti, l’ombra delle carte bollate aleggia già sul parere in arrivo. L’associazione Nervi Project, la fondazione presieduta da Marco Nervi, nipote del progettista del Franchi, si dice pronta a portare il dossier al Tar se la relazione del Mibact dovesse concedere margini di intervento tali da stravolgere la struttura di Campo di Marte. Il comitato Salviamo il Franchi e forse anche il Fai potrebbero unirsi alla causa.
E il problema è che la vertenza potrebbe non fermarsi nemmeno al solo tribunale amministrativo regionale. Perché nel mirino dei ricorrenti già pronti finirà quasi sicuramente anche la legge su cui si basa tutto, cioè quella approvata a settembre su spinta del Pd e di Renzi, che dice che la sostenibilità economica dell’impianto è da considerarsi prioritaria rispetto alla tutela. I critici da mesi sostengono che si tratti di una norma incostituzionale e potrebbero porre la questione nel ricorso, spingendo il Tar ad interpellare la Corte Costituzionale per un pronunciamento che avrebbe tempi lunghi ed esito molto incerto.
Che succederà a quel punto? Il patron viola, già da mesi convinto che l’opzione Franchi sia fattibile solo a patto di poterlo abbattere e ricostruire spostandolo più avanti, cosa che difficilmente il Mibact permetterà nel parere, tornerà a valutare l’ipotesi di Campi Bisenzio, fin qui congelata, che potrebbe essere agevolata dalle nuove tramvie su cui il governatore Giani vuole puntare? Oppure Palazzo Vecchio tornerà a rilanciare mettendo sul piatto l’idea del Ridolfi, che pure era stata valutata nei mesi scorsi, senza mai un approfondimento?
E il problema è che la vertenza potrebbe non fermarsi nemmeno al solo tribunale amministrativo regionale. Perché nel mirino dei ricorrenti già pronti finirà quasi sicuramente anche la legge su cui si basa tutto, cioè quella approvata a settembre su spinta del Pd e di Renzi, che dice che la sostenibilità economica dell’impianto è da considerarsi prioritaria rispetto alla tutela. I critici da mesi sostengono che si tratti di una norma incostituzionale e potrebbero porre la questione nel ricorso, spingendo il Tar ad interpellare la Corte Costituzionale per un pronunciamento che avrebbe tempi lunghi ed esito molto incerto.
Che succederà a quel punto? Il patron viola, già da mesi convinto che l’opzione Franchi sia fattibile solo a patto di poterlo abbattere e ricostruire spostandolo più avanti, cosa che difficilmente il Mibact permetterà nel parere, tornerà a valutare l’ipotesi di Campi Bisenzio, fin qui congelata, che potrebbe essere agevolata dalle nuove tramvie su cui il governatore Giani vuole puntare? Oppure Palazzo Vecchio tornerà a rilanciare mettendo sul piatto l’idea del Ridolfi, che pure era stata valutata nei mesi scorsi, senza mai un approfondimento?
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