Gosens blindato a Firenze: l'Atalanta ha recepito il messaggio. E ora spunta una nuova prospettiva per il tedesco

Dodici milioni per Robin Gosens dall'Atalanta, ma i dirigenti della Fiorentina hanno stoppato nelle scorse ore tutta la trattativa prima che diventasse qualcosa di più serio.
Lo scenario di Gosens
Il Corriere dello Sport scrive che di fronte ad un'offerta che a livello economico sarebbe stata anche consona - la Fiorentina lo ha pagato 8 milioni, tra prestito e riscatto dall'Union Berlino, per un calciatore che ha compiuto 31 anni - Pradè e lo stesso Pioli hanno messo sul tavolo non soltanto l'aspetto contabile, ma anche quello tecnico e di leadership. E hanno optato per il no, convenendo anche sull'idea di non prendere in considerazione un ulteriore rilancio da parte della Dea.
Resta qua
La volontà è quella di non cedere uno dei pilastri dello spogliatoio, quella secondaria è di non rinforzare una società giudicata come una diretta concorrente per gli obiettivi stagionali del club di Commisso. E quindi Gosens rimarrà a Firenze, colpi di scena a parte.
Centralità nel progetto
Dove per questi ultimi si intendono due scenari: il primo, un'offerta monstre da parte di una squadra estera; il secondo, che lo stesso calciatore, che ha un legame ancora forte con l'Atalanta e con la famiglia Percassi e che era stato cercato dai nerazzurri anche la scorsa estate, apra alla cessione. Entrambe eventualità, per il momento, remote: perché anche lo stesso Gosens si sente centrale nel progetto viola, figura cardine in campo e fuori.
Nella Fiorentina di Pioli Gosens è già imprescindibile: lo si è visto dagli allenamenti e dai primi test. È lui, il tedesco, ad alzare la voce durante le sedute al Viola Park, il primo a richiamare i compagni e a mettere in scena esultanze degne di un quarto di Champions League per la vittoria di una partitella a fine allenamento (è da questi particolari che si riconosce il leader); è sempre lui, in questo primo mese di lavoro intensivo sul campo, il primo confidente di Pioli, che si confronta spesso col proprio esterno su movimenti e interpretazioni di gioco. E quindi sarà lui uno dei capisaldi della sua Viola, capitano senza fascia, anche se è sempre più probabile una sua candidatura come vice di Ranieri.