"Ci sarà tempo per il toto-allenatore, oggi contano Italiano e le coppe. Ha creato una Fiorentina che può suonarle a tutti ma i limiti sono della rosa sono sempre rimasti"

Nel suo editoriale per Repubblica, Stefano Cappellini allontana la questione allenatore, per dare spazio piuttosto ai risultati che potrebbe ottenere Italiano in questi due mesi di stagione:
"Non mi convincerete neanche sotto tortura a partecipare al toto-allenatore. Certo, ne parliamo con gli amici, i padri, le madri, i figli, sulle chat, ma sogno un dibattito pubblico senza sondaggi demoscopici su Palladino, campagne per Aquilani o fazioni per Gilardino, ben venga una legge bavaglio sul tema (dopodiché, se qualcuno in società ha bisogno del numero di Sarri, non ce l’ho, ma posso procurarglielo).
C’è la Juve alle porte, un posto europeo da centrare, una finale di Coppa Italia possibile, una di Conference raggiungibilissima, e l’allenatore si chiama Vincenzo Italiano. Che non è infallibile, ovvio, ma in questi tre anni ha fatto un lavoro eccezionale e creato una squadra capace di suonarle a tutti, anche se spesso non ci riesce per limiti oggettivi, la stessa ragione per la quale difficilmente uscireste da un concessionario a bordo di una Ferrari dopo aver strisciato la carta di credito ricaricabile".