TERRACCIANO: 6 La prima parte è quasi da ‘migliore dei suoi’, con un paio di interventi su Lucca e Pereyra mentre il diagonale di Lovric era difficilmente prendibile. Sulla punizione di Samardzic fa un po’ come Pagliuca a Usa 94, salvato dal palo dopo uno scivolone tra i guanti.

KAYODE: 5 In forte imbarazzo per tutto il tempo (solo il primo) che gli spetta, impreciso tecnicamente e contro tal Kamara non ci capisce quasi mai niente. Ma dopo i 120 minuti di Coppa Italia e le tantissime partite di fila, la sensazione è proprio quella della carenza di ossigeno. Fiato e gambe da ricaricare. 46’ Faraoni: 6,5 Subito dentro e subito determinante, prima in chiusura su un contropiede friulano e poi con due bei cross tesi. Sul secondo arriva a deviare alla grande Beltran.

QUARTA: 5 Brutto l’impatto, con una gran sofferenza nel duello fisico contro Lucca. Da lì nasce anche la rete dello 0-1, con l’argentino totalmente a vuoto e il pallone che gli passa alle spalle. Poi il Chino fa tante cose, le migliori come sempre nella metà campo offensiva, in fase di possesso.

RANIERI: 6 Il contropiede guidato da Lucca e Lovric sorprende anche lui, con il bosniaco che lo beffa. Pian piano però sale di intensità e torna il solito Ranieri: emblematica la sovrapposizione, con cross e stizza verso i compagni che non seguono. Encomiabile la garra con cui tiene botta nella ripresa. 87’ Milenkovic: s.v.

BIRAGHI: 4,5 Dalla sua parte si attacca che è una bellezza e non è la prima volta. In difficoltà contro Ebosele ma anche dopo l’ingresso di Ehizibue mentre sul gol di Thauvin sbaglia la giocata in uscita e il cross di Lovric arriva dalla sua parte. Una volta ci si ‘gasava’ per i cross, a sto giro ne confeziona uno solo per Ikoné, sprecato malamente.

MANDRAGORA: 5 Parte incespicando sul pallone che vale il contropiede dello 0-1 e in generale dà poco in costruzione. Ma questa è una costante della sua stagione, quando in assenza di Arthur la Fiorentina è pressoché immersa nel caos.

DUNCAN: 5 Forse un break di numero nella prima frazione, dove la Fiorentina costruisce meno di zero. Nel complesso talmente invisibile da faticare nel ricordarsi della sua presenza, una delle uscite meno illuminate della stagione per il ghanese. 46’ Arthur: 6 Quando entra lui la Fiorentina inizia a tenere e girare il pallone, i ritmi si alzano e tutto sembra tornare più o meno al suo posto.

IKONE’: 4 Punta, si sposta il pallone, cerca un compagno… e trova Lovric che poi apre l’azione dello svantaggio viola. Palloni passati agi avversari in quantità industriale e la sensazione che la confidenza con le giocate sia ormai impossibile da ritrovare. Nel finale tende ad allargarsi e sparire sempre più dalla manovra, non una novità. 87’ Barak: s.v.

BONAVENTURA: 5,5 La fase opacità di Jack prosegue e la Fiorentina ne risente terribilmente. Sembra aver smarrito la bacchetta magica di inizio stagione, annebbiato su qualche apertura, se pur circondato dal nulla. Prova a salire di giri nella ripresa, quando la Fiorentina ha più logica e nel finale spacca il palo con una giocata di fioretto e sciabola.

BREKALO: 4 Prima giocata e subito anticipato, seconda giocata e pallone servito agli avversari. Beltran gli dà un bel pallone su cui può crearsi lo spazio per calciare ma si infrange sulla difesa. Nella ripresa un cross dal fondo direttamente fuori. Che abbia le valigie in mano si sa, a questo punto forse è il caso di accelerare le operazioni. 76’ Nzola: 6,5 Il gran merito, e il coraggio, di calciare un rigore delicatissimo in extremis. E forse non per caso, poco dopo anche una sgroppata in campo aperto. 

BELTRAN: 7 Il ‘solito’ Beltran, sormontato, scavalcato, spostato… almeno finché Faraoni non riesce a dipingere un cross teso e su quello l’anticipo di testa del Vikingo è letale e notevole. Si prende anche il rigore in mischia nel finale, salvando di fatto la giornata a tutti.

ITALIANO: 5,5 Torna alle origini e al suo 4-2-3-1, dando l’ennesima ‘ultima’ prova d’appello a Brekalo e Ikoné. Le scelte gli danno decisamente torto, così come la continuità data ad un Kayode in affanno e a un centrocampo che senza Arthur quasi non esiste. Ma del resto questo è quello che gli passa il convento.


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