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Pioli Pradè

Tutti ci ricordiamo com'è finita la scorsa stagione. E' passato esattamente un mese dal sesto posto finale conquistato dalla squadra con tanto di contestazione in atto. Contestazione andata in scena contro l'allenatore di allora, poi dimessosi, Palladino, e il diesse, rimasto poi in sella, Pradè. 

Da quel momento in poi ci sono stati tanti episodi e tutti uno migliore dell'altro. La Fiorentina ha iniziato questa stagione nell'ordine, prolungando il proprio contratto a De Gea fino al 2028 e trovando un nuovo allenatore in Pioli. Poi gli acquisti già fatti, ovvero Dzeko, Fazzini e Viti. Fino ad arrivare al riscatto di Gudmundsson, con tanto di sconto sul prezzo finale. 

Lungi da noi voler fare un peana dell'attuale dirigenza, anche perché i conti, come sempre in questi casi, è bene farli alla fine. Ma, facendo un paragone col passato, anche recente, c'è da rimanere stupefatti davanti a tanta attività. Di questo passo, i viola si ritroveranno al Viola Park con una squadra praticamente fatta o quantomeno ben strutturata e non largamente incompleta come accaduto l'anno scorso. 

Che sia anche merito della contestazione tutto ciò? La risposta potrebbe darla solo Pradè a questa domanda, ma se i risultati devono essere questi…

Adesso resta un solo capitolo delicato aperto, chiamato Kean. E' vero che in questo caso la Fiorentina ci può fare poco, almeno fino al 15 luglio, data in cui scadrà la validità della famigerata clausola rescissoria da 52 milioni di euro, presente sul contratto del calciatore. Ma dovesse schivare anche questo meteorite, la Fiorentina si ritroverebbe ad avere una squadra già competitiva e che dovrebbe essere solo puntellata con un paio di acquisizioni importanti. Facendola semplice, ci sarebbero tutte le premesse per poter assistere ad una stagione positiva e che, magari, porti anche alla conquista di un titolo (ogni riferimento alla Conference League è tutto fuorché casuale). 


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