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Questo pomeriggio l'intermediario di mercato Costantino Nicoletti, durante un collegamento con Lady Radio, ha avuto modo di analizzare il momento attuale in casa Fiorentina dopo le dimissioni di Raffaele Palladino.

“Dobbiamo chiederci una cosa: ma il nostro presidente è vittima o carnefice in questa situazione? Perché io sinceramente non l’ho capito. Quando lo sento parlare mi fa quasi tenerezza, nel senso buono della parola, perchè è andato in sala stampa a prendersi lodi e meriti di questa stagione, difendendo di voler dimostrare Palladino contro tutto e tutto da sempre. La sua difesa è iniziata già questo inverno, quando la dirigenza si è un po’ guardata attorno facendo delle analisi sulla figura del mister: in alcuni momenti la separazione è stata molto vicina. Esonero che tutti contemplavano tranne il presidente dall’America”.

“Il mondo del calcio è basato su ipocrisia e falsità”

Ha anche aggiunto: “Non si possono riscrivere le leggi del calcio dal nulla. Questo momento purtroppo è basato su dei principi brutti: ipocrisia, bugie, falsità. Sono poche le persone che in questo settore vanno a letto sereni la sera. E il presidente cosa fa? Ci mette la faccia, il prestigio e il suo prestigio economico per difendere un tecnico che il giorno dopo ti pugnala alle spalle. E questa è la cosa piu triste nei confronti di un uomo della sua età”.

“Palladino ha fatto una scelta pesante, ma ha le sue motivazioni”

Ha spezzato una lancia anche per Palladino: “Allo stesso tempo però capisco anche Palladino. Ma è normale che un allenatore non abbia il numero di telefono del suo presidente? Mi sembra una cosa assurda. Già con Barone c’era un filtro del genere: non si poteva arrivare a Rocco perche la figura di Joe blindava quella di Commisso. Ora però le cose dovrebbero essere un po’ cambiate. Ognuno come sempre difende il suo orticello, ma in questa situazione l’unico a rimetterci è proprio il presidente”.

“Il primo a doversi dare un ruolo è il dg Ferrari”

Ha anche parlato anche del dg Ferrari: “Gli voglio un gran bene, ma adesso sono quasi sette anni che lui è alla Fiorentina. Mi spiegate che ruolo ricopre in questo momento? Non è mai esistito in Serie A che un direttore generale andasse davanti alle telecamere a parlare di cose tecniche, e noi lo mandiamo spesso prima delle partite. Anche questa regola è stata invertita, prima con Joe adesso con lui. Lo vorrei vedere un po’ pi brillante ed entusiasta. Sta facendo un ottimo lavoro nel mantenere i rapporti con il Comune nella gestione dello stadio, ma anche lui deve prendere una posizione in questa situazione”.

“Ma se uno volesse proporre un dirigente alla Fiorentina, con chi parla adesso?"

Ha poi concluso ponendosi un’ultima domanda: “Ma se io, che faccio il mediatore, in questo momento volessi suggerire un dirigente alla Fiorentina con chi parlo? Con Pradè? E’ stato lui l’ultimo deus ex machina della situazione. Con Barone sapevi con chi parlare, adesso non saprei a chi rivolgermi. Se si parla di giocatori e allenatori so benissimo con chi parlare, Pradè e Goretti sono bravi nel loro lavoro, ma a livello di dirigenza la situazione non è chiara”.

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