Il mondo rovesciato di Italiano: dall'insofferenza per i fischi 'porcheria' al mirino puntato sulle finali

In due mesi è cambiato tutto, per la Fiorentina e per Vincenzo Italiano, reduce da una prima annata ottima ma in difficoltà nel trovare il bandolo della matassa in questa stagione. A Verona (o forse già a Braga dieci giorni prima) la svolta e l'avvio dello splendido ruolino di marcia di marzo e aprile. Dai fischi malinconici post Torino, post Bologna, all'esaltazione massima del tecnico, osannato dai presenti a Poznan che gli hanno dedicato un coro, incitandolo a portare la squadra in finale. Il presidente Commisso definì quei fischi "porcherie", in un momento in cui però c'era ben poco da difendere o da tollerare: meriti del tecnico dunque nell'aver pescato le soluzioni giuste, sfruttando anche la condizione crescente dei suoi. Il filotto invece ha cambiato tutto, come sottolinea il Corriere Fiorentino, nei risultati e nell'umore del tecnico viola.