La ricetta dell'alchimia viola
Quali sono i segreti della continuità di risultati della Fiorentina trovata dalla partita contro la Juventus alcune settimane fino ad ora? Gli ingredienti per questa ‘ricetta’ sono molteplici e vari, ma che possono essere riassunti in tre concetti. Il primo è lo spogliatoio. Il buon mix di esperienza e gioventù nella squadra viola attuale fa si che lo scambio di consigli sia continuo e crescano così i rapporti interpersonali, e anche chi gioca meno diventa quindi fondamentale nel fornire, raccogliere e condividere suggerimenti facendo quindi sempre più squadra. Il secondo caposaldo è senza dubbio l’ambiente, l’aria nuova che si respira da quando il presidente Rocco Commisso e l’attuale dirigenza viola hanno messo piede a Firenze costruendo una squadra più che buona sul piano dei singoli e amalgamandola piano piano per trovare una quadratura consona alle ideologie di gioco del tecnico Vincenzo Montella. Terzo, ma non ultimo dettaglio: il clima allo stadio e il sostegno dei tifosi in trasferta. Un calore esemplare, dato che anche a Brescia si sentivano distintamente i cori che arrivavano dal settore ospiti. L’entusiasmo ritrovato non può che trasformarsi in energia da diffondere ai giocatori in campo, che anche stasera contro la Lazio avranno bisogno di carburare a suon di incitamenti da parte di uno stadio sempre più pieno, il quale si ritrova a cantare all’unisono come non accadeva da tempo. In un contesto del genere dopotutto di segreto c’è ben poco, anche perché, in questo caso, è la semplicità dell’alchimia che si crea e dell’unità di intenti da parte di squadra, società e tifosi a fare veramente la differenza.
