Oggi non è un giorno come gli altri, oggi Gabriel Omar Batistuta compie 50 anni. Batigol, il Re Leone, il front-man di una Fiorentina passata, viene celebrato anche dal Corriere della Sera. In un fondo pubblicato dal giornale a firma Claudio Bozza viene definito come "il simbolo di un calcio che non c’è più". E nell'articolo si legge: "Attaccamento alla maglia e spirito di sacrificio. Batistuta, con il vulcanico Vittorio Cecchi Gori che lo pescò per caso guardando un Vhs della Coppa America, la Fiorentina non la mollò nemmeno in serie B, rifiutando ingaggi incredibili. Con la maglia viola, 158 gol, sfiorò persino il terzo scudetto, ma O’ Fenomeno Edmundo lasciò i viola nel momento clou della stagione per andare al Carnevale di Rio. Quello scudetto, Batigol lo ha poi meritatamente vinto con la Roma, il 17 giugno del 2001. Il mio «lutto», però, risale al 23 maggio del 2000. Quel giorno «Bati», con la Fiorentina che stava sprofondando tra i debiti, fu venduto ai giallorossi di Sensi per 70 miliardi e 36 di ingaggio. Da quel giorno, complice il fallimento dei viola finiti in C2, non ho più messo piede all’Artemio Franchi di Firenze. Quella passione per il calcio, fatto di scarpe di pelle da ingrassare e non quelle fosforescenti di oggi, non l’ho più ritrovata. Batistuta, così come Antognoni e Baggio, è stato il più amato della storia della Fiorentina, tanto che i tifosi gli fecero costruire una statua sotto la curva Fiesole".


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