Nel suo pezzo per Rock & Gol, rubrica de La Nazione, Benedetto Ferrara tratta il tema della reazione alla scomparsa di Joe Barone:

"Ti chiedi «Ma perché sempre a noi?». Noi che in un altro marzo maledetto avevamo pianto. E all’improvviso l’io si trasforma in noi. Noi dobbiamo aiutarli a saltare oltre. Con un coro, un abbraccio, un pensiero, una sciarpa, un fiore. Il noi non è una somma di io. Il noi è qualcosa di più. Guarda quei giocatori in cerchio in mezzo al campo. Siamo di nuovo tornati sulla terra degli uomini, quella dove ogni frase fatta sembra non aver più senso, dove le parole pesano come pietre difficili da spostare.

L’allenatore diventa un fratello maggiore costretto a fare quello che mai avrebbe mai pensato di fare. Empatia, solo quella. Assisti da lontano al primo passo di un tentativo di rinascita. Lo avevi già vissuto questo momento. Lo devi rivivere ancora. Le lacrime dovranno trasformarsi in coraggio. Non hai scelta. Nessuno dovrà fare un passo indietro. Nessuno lo farà. Lui non lo avrebbe fatto mai. Il futuro. Nessuno di noi può raccontare ciò che sarà.

Forza Fiorentina, ritroverai la strada, ritroverai la tua e la nostra felicità. I nostri sentimenti hanno delle regole. La parola che li riunisce è una sola: insieme".

Senza un parafulmine come Barone, tocca ai tre senatori guidare il gruppo: l'errore in azzurro non scalfisce il ruolo di Bonaventura
I tre uomini di maggior esperienza, quelli a cui si affiderà Italiano, sono ben noti: Biraghi, Milenkovic e Bonaventura...

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