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Non c'è dubbio alcuno che l'incontro tra il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, e il direttore generale della Fiorentina, Joe Barone, sia stato un momento importante, forse anche di svolta nella questione nuovo stadio. Un momento che ha fatto seguito a tanti episodi di tensione anche con Firenze e il sindaco Nardella. Anche se quest'ultimo sembra aver corretto il tiro nel corso degli ultimi giorni: "Colgo il cambiamento degli ultimi giorni - spiega Fossi sul collega su La Repubblica - un cambio di passo positivo. Si sta riconoscendo che anche uno stadio possa andare fuori dai confini comunali. La prendo come un inizio di riflessione. La città metropolitana va vissuta come luogo dove riprogettare lo sviluppo alla luce delle debolezze esaltate dal Covid".


Fossi aggiunge: "Sullo stadio noi non ci siamo mai messi in competizione con Firenze. Nonostante possa essere apparso così noi abbiamo solo dato una disponibilità alla Fiorentina. Niente sgarbi. Non è una bestemmia guardare fuori dal territorio. Anzi, è l’occasione per avviare quello sviluppo a nord ovest immaginato decenni fa e mai iniziato".


Qualcuno pensa che Campi Bisenzio possa essere usata dalla Fiorentina come arma di pressione nei confronti di Firenze per sbloccare l'operazione Franchi: "Non è così - conclude Fossi - Ho abbastanza dimestichezza per capire le dinamiche. Poi a me interessa il risvolto politico del processo".

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