Adesso la stagione sportiva entra nel momento clou e dopo mesi di sacrifici la Fiorentina vuole raccogliere i frutti del lavoro svolto. Il condottiero della squadra viola è Vincenzo Italiano, senza dubbio l'arma sorprendente che ha innescato un qualcosa di inspiegabile all'interno del mondo gigliato, risvegliando passione e convinzioni nel tifo ma soprattutto quelle dei giocatori che scendono in campo. Proprio sul rettangolo verde l'ex tecnico dello Spezia si è conquistato tutti i complimenti di molti colleghi ed addetti ai lavori, e lo ha fatto attraverso il suo imprescindibile 4-3-3.

Molto più di un semplice modulo, l'idea di mister Italiano è giocare innanzitutto un calcio offensivo. La sua squadra difende alta, con marcature a uomo aggressive e in fase di non possesso effettua pressing sul primo controllo, tenendo così l'avversario il più lontano possibile dalla propria area di rigore. In fase offensiva invece tutti sono chiamati ad accompagnare la manovra. Fondamentale è il lavoro degli esterni, sia bassi che alti, con quest'ultimi possibilmente a piede invertito. Saponara e Sottil a sinistra, Ikonè e Gonzalez a destra, con la licenza d'accentrarsi per creare pericolosità ed aiutare l'unica punta. Così lo spazio lasciato libero dalle ali può esser colmato dagli accorrenti terzini, chiamati a scendere sulla corsia per rifornire il centravanti con cross dal fondo.

Poi ci sono i centrocampisti, chiamati a difendere correndo in avanti e pressando il diretto avversario. Alle mezzali Italiano richiede inserimenti e ovviamente anche la soluzione del tiro da fuori, cosa che è riuscita solo a fasi alterne ai vari Bonaventura, Castrovilli, Duncan e Maleh. Infine il centravanti, terminale ultimo della manovra, funge da regista offensivo venendo incontro al pallone, ma anche da finalizzatore della grande mole di gioco che crea la squadra.


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