Alberto Gilardino in primo piano. Foto: Fiorentinanews.com
Alberto Gilardino in primo piano. Foto: Fiorentinanews.com

Di presente soprattutto ma in parte anche di futuro, Alberto Gilardino ha parlato a Radio Serie A in una lunga intervista. L’ex centravanti anche della Fiorentina e possibile candidato al futuro della panchina gigliata ha affrontato varie tematiche tra cui quella dell’esperienza da calciatore in viola.

‘Sappiamo che abbiamo di fronte trasferte difficili ma vogliamo fare più punti possibili’

“Dopo la prima partita con la Fiorentina in A ho barcollato, ma poi ho rimesso in ordine varie situazioni e abbiamo creato l’ottimo percorso che stiamo facendo. Vogliamo fare un gran finale di stagione, chiudendo nel modo migliore. Abbiamo raggiunto una buona posizione in classifica con un buon margine dalla terzultima e dobbiamo concentrarci solo su di noi, lavorando per migliorarci e cercare di fare più punti possibile. Superare i 40 punti vorrebbe dire aver fatto un percorso incredibile da neopromossa. Sappiamo che andremo ad affrontare anche trasferte difficili come quella di Firenze Roma e Milano ma dobbiamo saper giocare questi tipi di partite, contro squadre che lottano per l’Europa”.

‘Parlerò con la società per capire programmi e obiettivi’

“Se l’anno prossimo sarò l’allenatore del Genoa? Dico sempre la verità, perchè credo che con quella non si scappi. Ho fatto e sto facendo un percorso bellissimo, emozionante, di crescita incredibile. Ora il pensiero più grande è quello di finire nel modo migliore la stagione, poi ci sarà modo e tempo per sedersi con la società, vedersi e parlare e pensare al futuro. Non spetterà solo a me, normale che dovrò essere chiamato dalla società ma sono situazioni che avverranno nel finale di stagione. Oltre all’aspetto contrattuale dovremo capire gli obiettivi e i programmi, soprattutto la volontà riguardo a certi calciatori della squadra, da cui dipenderanno di conseguenza le politiche. Gudmundsson quando è arrivato in Italia ha avuto bisogno di 6 mesi per adattarsi. È un giocatore che bisogna lasciare libero in campo, soprattutto in fase di possesso, non è bravo solo con la palla a ritagliarsi gli spazi e nel dribbling, ha anche attitudine in fase difensiva”.

’Prandelli importante per me. Tanti allenatori mi hanno trasmesso qualcosa’

“Sicuramente Prandelli nelle esperienze di Parma soprattutto e Firenze poi, nei miei confronti fece un lavoro importante su di me assieme allo staff. Alla Fiorentina arrivai da giocatore già affermato che doveva dimostrare. Nel modo di porsi e comportarsi a volte mi rispecchio in Prandelli, ma sono anche abbastanza diverso dalle sue caratteristiche. Da lui però certamente ho potuto prendere qualcosa, così come da Lippi, Ancelotti, Gasperini e anche Pioli, tutti tecnici che qualcosa mi hanno trasmesso”.

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