"Pe' forza un si fa nemmen l'aceto" dice un detto toscano. Per forza (politica) non si restaura nemmeno lo Stadio Artemio Franchi, specialmente se la palla l'ha tra i piedi chi solo pochi mesi fa la pensava in maniera totalmente opposta. Perchè tra dichiarazioni a nome della città come "a questo punto riqualificare il Franchi è diventata una sfida di orgoglio per Firenze e per i fiorentini" o visite al Primo Ministro Giuseppe Conte, il Sindaco Dario Nardella si sta mostrando come il Robin Hood del Franchi. 

Da fedele scudiero negli anni del Renzi Sindaco per il Nuovo Stadio made in Della Valle, passando per l'area Mercafir (nonostante alcuni del suo partito fossero già per il #salviamoilfranchi), fino al nuovo ruolo di responsabile della bellezza dello Stadio Artemio Franchi.

Lo stesso Franchi considerato seconda scelta negli anni; quello stadio lì quasi a dare noia che doveva esser sostituito dal nuovo impianto alla Mercafir suggerito sottovoce anche a Rocco Commisso ma che ora diventa l'oggetto politico e sociale per far ripartire Firenze.

Perché la conferenza stampa fiume del Sindaco Nardella, le frasi post Chigi di ieri e i continui segnali lanciati sono un trovare scuse ad una città ancora con uno stadio che va risistemato, ma che la Fiorentina userà anche stasera. Nessuno mette in dubbio la grandezza umana, morale ed architettonica del genio di Pier Luigi Nervi, ma sul carro del Franchi, ora ci sono davvero tutti. Anche quelli che già dal 2013 buttarono nel tritacarte il progetto Galli-Torselli-Semplici che prevedeva i "crismi" ministeriali di adesso sebbene avesse un costo importante.

Lì fu la politica, sconfitta totalmente in questa vicenda, a bocciare l'idea. Oggi è il silente Emiliano Fossi che invece sta mettendo i bastoni fra le ruote all'idea innovativa di restaurare il Franchi con un grandioso concorsone per architetti. L'incontro di oggi, avvenuto alla zitta, è una fotocopia di quelli che avvenivano con il Sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini.

E il primo cittadino di Campi non fa che accogliere il modus operandi di Commisso: poche parole, precise, circostanziate. Ben lontane dalle ore di conferenza, dalle veline sottobanco e dall'ergersi Hercules delle scale elicoidali.

Questione di stile, questione di feeling. Perché sebbene molti detrattori hanno affossato il progetto Campi, con l'opzione sui terreni destinata ad avere una proroga, il discorso viario non è così tragico come qualcuno, che neanche sa dove è Campi Bisenzio, ha raffigurato.

Autostrade. Ci sono ben due caselli a portata di mano: Calenzano e Prato Est. Rispettivamente sull'A1 e sull'A11. C'è un casello da costruire (con proposta già fatta nel 2017 ndr), che Autostrade per l'Italia potrebbe realizzare alla richiesta. Uscita sulla Circonvallazione Sud (Via Palagetta) e Via Pratese: a pochissimi chilometri dall'ipotetico Stadio.

Tramvia. Il prolungamento Piagge-San Donnino-Villa Rucellai continua, nonostante alcuni rallentamenti tra bando di gara e cronoprogramma. Ma nell'idea della "Grande Firenze" c'è anche questo, ovvero una tramvia sviluppata prima su rotaia già esistente e poi dalla frazione fino al centro del capoluogo. A poco più di un chilometro dalla zona di costruzione dell'impianto.

Treno. L'area è vicina alle Stazioni di Calenzano e Pratignone, ma può crescere. Infatti, si utilizzano solo due, dei quattro binari presenti nella linea che arriva da Prato. Il che significa che, in un ipotetico progetto, si potrebbe raddoppiare le corse. Senza poi considerare la stazione di Signa che, se potenziata con mezzi su gomma, può essere un'ottima alternativa per l'area Empoli-Costa.

Vedremo che ne sarà, anche dall'incontro con il Presidente della Regione Eugenio Giani, intanto siamo ancora solo alle grandi parole. E a rimetterci sono come sempre la Fiorentina e i suoi tifosi.

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