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Sabiri Fiorentina
Sabiri in primo piano. Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com

E domenica scorsa, dal nulla, è sbucato Abdelhamid Sabiri. Meno di 30’ nel debutto assoluto in Serie A con la maglia della Fiorentina del marocchino, dopo la prima presenza col Polissya in campo europeo. Tutto ci si aspettava, con la Fiorentina sotto di 2 reti col Bologna, di rivedere il classe ’96 di Goulmima, ai margini della rosa e mai entrato nel progetto viola dalla porta principale.

Un futuro lontano da Firenze

Non a caso, Sabiri ha un contratto in scadenza il 30 giugno 2026, senza prospettive di rinnovo e permanenza alla Fiorentina. Era già apparso sorprendente vedere aggregato il marocchino alla tournée estiva, complici alcune carenze di organico che avevano fatto prendere a Pioli la decisione di coinvolgerlo, figuriamoci che potesse essere la carta della disperazione con la Fiorentina sotto 0-2 dopo 7 partite senza vittorie.

Una situazione complicata da definire

Sia chiaro, niente contro Sabiri, e ci mancherebbe, il calciatore non ha alcuna responsabilità, sotto nessun aspetto. Fa tuttavia riflettere come in un momento di disperazione Pioli abbia optato per un calciatore mai impiegato nelle 7 gare precedenti, tenendo in panchina 90’ e oltre Fazzini, e anche un acquisto estivo oneroso come Sohm, e non ha senso parlare di gestione delle forze in vista del turno infrasettimanale, considerate le situazioni dei calciatori coinvolti. A questo punto viene pure da pensare lecitamente che per Sabiri potranno arrivare anche altre occasioni.


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