Il difensore toscano Mattia Bani
Il difensore toscano Mattia Bani

All’interno dell’edizione odierna de La Repubblica è apparsa una lunga intervista al difensore del Genoa Mattia Bani, all’interno del quale c’è stato modo di parlare anche di Fiorentina. Questi alcuni stralci delle sue dichiarazioni:

 “Mi aspettavo che avremmo dato filo da torcere a tutti. Abbiamo aumentato la consapevolezza col passare delle partite. Da dicembre a gennaio abbiamo fatto risultati importanti, pensavo avremmo dato fastidio a tutti nella partita singola“.

Nitido il ricordo dell’esordio casalingo contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano ad Agosto: “Forse c’era un po’ troppo entusiasmo. Era la prima partita dal ritorno in A in uno stadio che pompava tanto entusiasmo. Abbiamo perso un po’ le distanze ma ci è servito da lezione e la partita dopo abbiamo fatto un grandissimo risultato a Roma contro la Lazio. Sono incidenti di percorso che in una stagione ci stanno. Meglio sia capitato all’inizio. Probabilmente è stata una sveglia. Nel senso di capire che il livello della Serie A è diverso da quello della B. Magari eravamo ancora abituati al campionato appena concluso. Non ci siamo detti un granché. Sapevamo che dovevamo fare meglio e sapevamo che ci saremmo riusciti”.

Uno sguardo anche alla sfida di lunedì pomeriggio: “Gara difficile. È un campo ostico contro una squadra forte e quest’anno è ancora dentro a tutte le coppe. Vuole dire che ha una rosa fenomenale. Sono abituati a giocare tre competizioni da diversi anni. Poi quando gioca in casa è difficile che una squadra così importante si faccia cogliere impreparata. Spetterà a noi portare l’inerzia della partita dalla nostra. È una squadra che predilige il gioco palla a terra, basti vedere quanto fatto contro la Juve. È una loro qualità, servirà attenzione“.

Infine ha speso qualche parola anche per Alberto Gilardino, inserito da molti nella lista dei possibili tecnici per il post Italiano: “È indubbio il lavoro del mister da quando è arrivato l’anno scorso. Ha messo a disposizione le sue idee e siamo stati bravi noi a recepirle e a cercare di metterle in campo. Penso che il merito principale sia sempre dell’allenatore che ti dà un indirizzo e insieme alla disponibilità dei ragazzi fa la differenza. È il giusto mix. Il mister ha un legame ottimo con tutto il gruppo, sia con chi gioca di più sia con chi gioca un po’ di meno. Essendo stato un giocatore ha vissuto certe dinamiche molto prima di noi e quindi sa come relazionarsi. È una persona intelligente e disponibile“.

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