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L’emergenza sanitaria in corso, con tutte le ricadute sul mondo del calcio, ampliano anche per la Fiorentina gli effetti di una stagione di per sé già davvero particolare. L’anno calcistico, iniziato con il grande entusiasmo portato tra il popolo viola dall’arrivo di Rocco Commisso sulla plancia di comando del club, sta procedendo lungo una traiettoria decisamente strana. Una stagione che, sarà ricordata come quella del Coronavirus ma, per l'intero movimento calcistico professionistico è davvero complicato definire “normale”.

A due terzi del campionato la Viola galleggia nella parte medio-bassa della classifica più vicina alle zone che scottano rispetto a quelle che profumano d'Europa (seppur sia solo Europa League). In questo clima non facile, si inserisce proprio la vicenda del Coronavirus con partite a porte chiuse, rinvii, rilanci, nell'ambito di un sistema calcio che è riuscito, anche in un momento molto delicato per tutto il Paese, a offrire un'immagine poco edificante di sé, tra divisioni, insulti via social e minacce di azioni legali, passi avanti e marce indietro.

Proviamo, quindi, a guardare con un minimo di ottimismo e uno sguardo rivolto al futuro l'attuale situazione calcistica, sia a livello nazionale che in riva all'Arno.

Incertezza non vuol dire per forza rischio. Può anche essere sinonimo, se affrontata con coraggio e intelligenza, di opportunità. Questo periodo d’incertezza non fa infatti altro che aumentare l’interesse intorno al campionato al punto che anche gli operatori sportivi stanno rivedendo le loro offerte. Per quanto riguarda la Viola, messo gioco forza in stand by l'aspetto del calcio giocato, sono due i temi che hanno tenuto banco: il calciomercato da un lato e la querelle sullo stadio dall'altro.

Commisso Fiorentina Atalanta

Trattative in corso - Rocco Commisso e i suoi uomini di fiducia hanno già messo nero su bianco il piano d'attacco per la prossima estate. I profili individuati parlano chiaro: nel mirino del club viola ci sono, prima di tutto, un centrocampista e un difensore centrale. Per la mediana si lavora su Walter Kannemann, 28 anni, argentino ma con passaporto italiano (particolare non da poco), attualmente in forza ai brasiliani del Gremio. Per la difesa, invece, il profilo numero uno individuato dalla Fiorentina è quello del brasiliano Marcao, 23 anni, che gioca nel campionato turco con il Galatasaray, con cui ha un contratto particolarmente blindato fino al 2022: servirà in questo caso un'azione importante anche  dal punto di vista economico.

Un secondo discorso già aperto sul fronte del calciomercato riguarda invece i rapporti con l'Inter. Sul tappeto c'è il futuro di due calciatori, Dalbert e Biraghi. I viola sarebbero soddisfatti dell'apporto fino a qui fornito dal brasiliano, arrivato in Toscana dalla Pinetina con la formula del prestito secco. Zhang e i suoi uomini vorrebbero cedere il giocatore, con un acquisto a titolo definitivo: la Viola ci sta pensando. Difficile, invece, che resti in Lombardia Biraghi: più probabile al momento la pista che vedrebbe il difensore mancino rientrare in Toscana. In mezzo, però, ci sono altre questioni che potrebbero fare muovere tante pedine in entrata e in uscita. I nomi sono i pezzi forti della rosa della Fiorentina, vale a dire l'attaccante Federico Chiesa e il centrocampista, dalle spiccate doti offensive, Gaetano Castrovilli. Non è un mistero che Antonio Conte straveda per il figlio d'arte, ritenendolo ideale per il suo modulo 3-5-2. Chiesa potrebbe affiancare, con la sua velocità e la capacità di attaccare la profondità, la fisicità di Romelu Lukaku. Dal canto suo la Fiorentina è disposta a parlarne, ma valuta il proprio attaccante almeno 70 milioni di euro. Diverso, per ora, il discorso su Castrovilli, per il quale Commisso e i suoi sono pronti ad alzare le paratie, cercando così di respingere le sirene dei principali club italiani ed europei.

Firenze

Un nuovo stadio - A tenere occupate, in queste giornate un po' sospese a causa dell'epidemia, le menti del club viola c'è anche la vicenda dello stadio. A metà febbraio la società, con una nota ufficiale, ha di fatto affossato la pista che sembrava più probabile ossia il trasferimento nell'area Mercafir. Nel mirino di Commisso ci sono i costi dell'operazione, che le perizie hanno valutato in 22 milioni di euro, quelli connessi al trasferimento (definiti dal club come “proibitivi”) e soprattutto le tante incognite dell'area individuata. Due in questo caso i problemi: da un lato il non sapere cosa ci sia sotto la Mercafir, con la possibilità non troppo irreale di dovere procedere con delle bonifiche ambientali. Dall'altro lato, invece, le mancate certezze sul fatto che l'area stessa possa davvero essere messa a disposizione in tempi brevi, vale a dire entro il settembre 2023, indicato dal patron italo americano come data ultima per terminare la realizzazione del nuovo stadio. Un cronoprogramma, è bene notare, che ha già subito otto mesi di ritardo a causa proprio del bando Mercafir che scade il prossimo 17 aprile.

Da più parti si ventila la possibilità che torni in auge la completa ristrutturazione dell'attuale stadio, l'Artemio Franchi: una prospettiva che sicuramente piace a molti, anche per mantenere il legame romantico con la zona della città in cui generazioni di tifosi viola hanno vissuto le proprie emozioni, tra gioie e dolori. In mezzo, però, c'è il tema dei numerosi vincoli che il Franchi, inaugurato nel lontano 1931, porta con sé.

Insomma: la rivoluzione gentile di Rocco Commisso, che tanto entusiasmo genuino ha riportato dentro e fuori il glorioso stadio della Fiorentina, non intende fermarsi ma i problemi oggettivamente non mancano.

La volontà di andare avanti, però, il patron non l'ha mai messa in discussione nonostante alcune peculiarità dello sport, e della società italiana più in generale, abbiano iniziato a presentare il conto. La strada comunque è tracciata e, anche se il percorso non sarà breve, la sensazione è che la Fiorentina abbia intrapreso la via giusta, quella capace di abbinare la volontà di custodire tutto il bagaglio di emozioni, che l'anima popolare del calcio porta con sé, con la voglia di diventare un club di alto livello, anche sul piano delle infrastrutture, in modo da potere affrontare a testa alta le sfide del calcio moderno.

Senza una struttura all'altezza, sarà difficile guardare al futuro con la giusta fiducia e questo fortunatamente Rocco Commisso pare averlo chiaro in testa.


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