Il giornalista Angelo Giorgetti ha parlato a Radio Bruno analizzando la vittoria viola contro l'Atalanta. Tanti i temi in chiave Fiorentina toccati dal cronista toscano.

‘Mi ha stupito la compattezza della Fiorentina, gol di Mandragora da mettere in una teca’

"Una squadra che gioca in una versione così assatanata è sintesi di tante cose. Mi è piaciuta la motivazione altissima e che la Fiorentina si sia sentita squadra in modo tale da rendere irriconoscibile l'Atalanta e non è affatto scontato. L'Atalanta è una squadra molto forte e chic, metterla sotto in quel modo è tantissima roba, in alcuni momenti non riusciva a fare due passaggi. La Fiorentina per essere così devastante deve essere aggressiva, attenta e concentrata. Fatico a trovare un giocatore che ieri sera non mi sia piaciuto. Sono rimasto molto stupito, considerato il periodo complesso, per quanto accaduto e anche per le voci su Italiano. Ci sono poi tanti giocatori a scadenza di contratto e altri vicini. Il gol di Mandragora è da mettere in una teca in un museo, ha dato una grandissima mano, sono episodi che nobilitano una prestazione come quella di ieri sera. Ha fatto un tiro degno del miglior Roberto Carlos. La Fiorentina ha ottenuto un successo meritatissimo". 

‘Italiano è un allenatore che ha aggiunto tanto'

‘Mi stupisce la compattezza che si è creata a Firenze. Parisi è stato ai margini per mesi, è tornato ed è sceso in campo come fosse uno sempre titolare, col ritmo giusto. Ciò significa che Italiano, e anche chi lo contesta se ne renderà conto, è un tecnico che ha aggiunto tanto. La prossima gara la Fiorentina andrà a giocare contro la Juventus in uno stadio spaccato a metà. C’è chi contesta Allegri, chi contesta la società. È una squadra legata alle individualità, vedi Chiesa e Vlahovic in Coppa Italia si è molto ridimensionata e la seconda parte di campionato loro è stata brutta". 

‘Prima del tecnico, è importante che ci sia un club solido alle spalle, con dirigenti forti’

“Il futuro tecnico viola? A me interessa prima che ci sia un club forte che supporti un allenatore bravo. Serve un certo tipo di sostanza dietro, che aiuti il tecnico, blindandolo e proteggendolo. Cosa che a Firenze non mi sembra sia accaduta spesso con Italiano. Palladino ha dimostrato di essere un buon allenatore e potrà anche migliorare. Motta è cresciuto tanto a Bologna perchè ha potuto confrontarsi con dirigenti che sanno di quello che parlano”. 


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