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Un ritratto a 360 gradi e oltre su Rocco Commisso: è quello tracciato da Il Sole 24 Ore, che è andato a scovare anche i particolari della vita privata del neo patron della Fiorentina, indagando in particolare sugli albori della sua vita in America. Rocco ebbe la grande occasione alla Columbia University proprio grazie al calcio: "Il suo professore di ginnastica al termine del liceo chiama l’allenatore della squadra di calcio della Columbia University per parlargli di un promettente ragazzo italiano con una buona media scolastica. Commisso non aveva mai giocato a calcio nella squadra della scuola perché doveva lavorare, ma sapeva giocare a pallone tanto che viene ammesso nella prestigiosa università newyorchese con una “full scholarship”. Si laurea in Ingegneria gestionale senza problemi e poi consegue un Mba sempre alla Columbia, continuando a giocare e a vincere con la squadra di calcio universitaria". Nel 2004 gli è stato addirittura intitolato lo stadio della Columbia University, anche in seguito alle tante donazioni fatte all'ateneo negli anni.

Un altro retroscena è relativo invece ai suoi primi passi in campo imprenditoriale: "Erano gli anni della disco music e io con i miei fratelli aprii la prima discoteca italo americana nel Bronx, il locale si chiamava Act III, l’anno era il 1975. Siamo andati avanti con la discoteca fino al 1981 con un discreto successo: era il punto di ritrovo di tutti i ragazzi italo americani che vivevano a New York. Ricordo che portai negli Stati Uniti i gruppi e i cantanti italiani più famosi di allora: i Camaleonti, Gianni Nazzaro, i Cugini di campagna…".


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