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Paolo Vanoli
Paolo Vanoli. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

L'allenatore della Fiorentina Paolo Vanoli è intervenuto in conferenza stampa dopo la sconfitta contro l'AEK Atene: “Non ho sentito Edin, ma quando parlavo di esperienza mi riferivo a un giocatore che ha vinto campionati in Premier, in Bundesliga e da capocannoniere. Finalmente c'è un giocatore che difende la squadra. Abbiamo fatto un piccolo passo. Ha detto che abbiamo fatto cagare, non si è tirato indietro. Ed è quello che cercavo. Questa è la cosa più importante. Questo è un continuo alto e basso, la strada non è lunga… di più”.

“Non mi è piaciuta l'individualità. Dobbiamo invece essere lucidi”

“In dodici partite di campionato non sono arrivate vittorie e dobbiamo fare qualcosa di eccezionale contro la statistica, perché si è salvata solo una squadra con questi dati, il Cagliari. Oggi non abbiamo performato. Quello che non mi è piaciuto è che volevamo risolvere le cose individualmente, ma da solo non c'è un giocatore che mi può risolvere la partita. Dobbiamo essere lucidi e agire come una squadra. Non ce ne va bene neanche uno, guardate i fuorigioco…”.

“Mi dispiace per la pessima prestazione. C'è da soffrire fino alla fine”

Sui tifosi: “Contro la Juve hanno visto il cuore. Ma per me anche stasera l'abbiamo dato. Dobbiamo vedere qualche cosa di positivo e continuare a lottare. C'è da soffrire fino alla fine, sennò non cambiavano allenatore. Il problema è un aspetto più mentale. Sto cercando di far capire ai ragazzi che l'errore fa parte della vita, invece noi questo errore lo subiamo. Oggi perdevamo palla e giravamo per il campo… Invece dobbiamo essere lucidi in tutte le situazioni. Nel primo tempo, Ndour era completamente e sempre fuori posizione, troppo largo. So che c'era tanto da lavorare, non mi spavento. Mi dispiace per i giocatori per la pessima prestazione, ma sarà sempre l'alto e basso”.

“Ho paura e ne avrò fino all'ultima giornata”

“A volte quando vuoi aiutare la squadra, vuoi strafare. Invece devi entrare e fare la cosa più semplice alla massima velocità, capire che cosa succede. Non è una critica verso questi ragazzi che stanno dando tutto. Devono essere più lucidi, più pazienti. Nella stanchezza abbiamo fatto errori banali, Nicolussi ha effettuato troppi tocchi per giocare palla. Abbiamo voluto fare la giocata più difficile, oggi non ti viene. Dobbiamo invertire piano piano questo andazzo. Siamo stati lenti stasera, ma insisto: dobbiamo imparare sotto questo aspetto. Abbiamo potenzialità offensive, però devono venire fuori. Dicembre sarà davvero il mese della verità. Oggi non possiamo parlare, abbassiamo la testa. Ho paura e ne avrò fino all'ultima giornata”.


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