​​

Più precisamente, Cesare Prandelli ha trovato un altro 'Ribery', perché poi il francese merita di essere chiamato col suo nome vista carriera e palmares. Il concetto però è che il neo tecnico viola ha trovato un nuovo fenomeno, dopo Adrian Mutu: come sottolinea Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport-Stadio, con il rumeno il rapporto era veramente padre-figlio e il talento di Calinesti in campo rispondeva sempre presente. Un punto di riferimento assoluto per la squadra, il simbolo di quella prima Fiorentina europea, ma collega di Prandelli anche nelle fasi precedenti delle loro carriere.

Oggi invece a Firenze c'è Franck Ribery, con cui l'allenatore bresciano sta facendo conoscenza ma che idealmente dovrebbe ricoprire lo stesso "ruolo" a livello di importanza nel gruppo. E così è stato sicuramente fin qui, con il francese vero e proprio modello per i compagni. Tra i due c'è qualche differenza a livello tattico, perché Mutu era più attaccante, e soprattutto anagrafico perché il Ribery di oggi ha 10 anni in più di quanti ne avesse il suo alter ego quando arrivò a Firenze. Prandelli però ora vuole riportare il suo campione sul pezzo, ad essere determinante anche con i gesti sul campo, come avvenuto un po' più di rado in questa stagione.


💬 Commenti