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Amatucci Fiorentina
Lorenzo Amatucci. Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com

Si fa male a dire cosa esattamente servirebbe a questa Fiorentina per rialzarsi, e certamente non si può pensare che il problema sia unico piuttosto che frammentato. Detto questo, le scelte di mercato sono state parte integrante dell'ultima posizione che la Fiorentina si è costruita: una di queste, in particolare, è apparsa come un'operazione dalla logica incomprensibile.

Lo cercavi, ma ce l'avevi

La ricerca del fantomatico ‘regista’ al quale consegnare le chiavi del centrocampo non ha portato gli effetti sperati: Nicolussi è arrivato dal mercato e non ha ancora convinto, poi è stato fatto un tentativo con Fagioli prima di scoprire che non è il suo ruolo congeniale. Adesso alla rosa della Fiorentina manca un vero regista che faccia entrambe le fasi… perché lo ha dato in prestito. Forse una valutazione troppo sommaria, quella fatta dai piani alti viola su Amatucci: tra i migliori interpreti del ruolo in Serie B, prontamente girato in prestito ancora in cadetteria - ma stavolta spagnola -, senza neanche passare dal via. Forse meglio, visto l'andazzo, ma non avrebbe potuto dire la sua anche lui?

Tutto ciò che serve

Il caso di Fortini deve fare da esempio: l'esterno ha due anni meno di Amatucci, ma è stato portato in Prima Squadra dopo un'ottima stagione in Serie B e, al netto delle difficoltà della Viola, sta facendo discretamente bene. Eppure Amatucci ha fatto vedere buone cose, ha doti difensive ottime, unite a una buona tecnica e anche il vizio del gol: con la Salernitana, pur retrocedendo, si è tolto lo sfizio non solo di segnare tre reti e creare quattro grandi occasioni, bensì si è concesso il lusso di guidare la lega per tackle, intercettazioni e duelli vinti. Tre fondamentali che, per un regista, ne denotano le qualità in fase di copertura, cosa che manca sia a Fagioli, che a Nicolussi. Retrocessione o meno, l'anno prossimo potrebbe essere la sua occasione di brillare.


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