C’è una caratteristica che accomuna Firenze e Cagliari. La parola è “identità”, la chiave di lettura di una sfida che si preannuncia intensa. Da una parte un club che è espressione di un’intera regione, di un popolo, della Sardegna. Dall’altra una società che dopo alcuni anni di apatia pressoché totale, ha trovato nuovo slancio grazie al passaggio di proprietà nelle mani di Rocco Commisso. Un po’ la strada intrapresa dal Cagliari nel 2014, dopo 22 anni di presidenza Cellino e l'arrivo del nuovo patron milanese Tommaso Giulini. Alcuni anni di riassetto, una retrocessione in B dopo undici campionati consecutivi nella massima serie, l’immediata risalita e l’arrivo di Marcello Carli come direttore sportivo nel 2018. È stata quella la vera e propria svolta del Cagliari, che col suo tecnico Maran ha programmato un percorso che adesso vede i rossoblù ai vertici della classifica. In estate i sardi hanno venduto il loro pezzo pregiato, Barella, investendo tutti gli introiti sul mercato. Un po’ quello che sarebbe potuto accadere a Firenze con Chiesa, se Commisso non avesse scelto di trattenere il giocatore come prima promessa nei confronti della piazza fiorentina. La strada, insomma, pare essere quasi la stessa, scrive La Repubblica.


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