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Roberto Goretti
Roberto Goretti. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

La Fiorentina ha scelto la soluzione interna per coprire il ruolo di direttore sportivo, dopo il divorzio consensuale con Daniele Pradè. Proprio per parlare di Roberto Goretti, FiorentinaNews.com ha contattato il noto intermediario di mercato Sabatino Durante, che lo conosce benissimo e da tantissimi anni, dai tempi in cui giocava nel Perugia.

Lei conosce bene Roberto Goretti, è l’uomo giusto per ricoprire il ruolo di direttore sportivo della Fiorentina?

“Spero che gli si dia carta bianca per operare, lo conosco fin da “bambino”, so quant’è bravo e quanto conosce il pallone. Ha un solo difetto: è un esteta del calcio. Non per niente, è un allievo di Galeone e gli piacciono il calcio e i calciatori champagne. L’importante è che lui si assuma le sue responsabilità e decida. Già a gennaio, che è un mercato difficile, mi aspetto che arrivino un paio di giocatori con le palle. Glielo dico sempre che le partite si vincono con i giocatori con le palle, non solo con la tecnica. A centrocampo la Fiorentina ha tanti calciatori bravini tecnicamente, ma le serve più forza fisica e mentale”.

Sicuramente riconosciuto per le qualità da talent scout, può peccare un po’ in personalità per l’inesperienza ad alti livelli?

“Il direttore sportivo deve tornare ad essere un uomo di campo. Lui ha personalità, è intelligente, ha fatto il liceo classico, sa come porsi e comunicare ad ogni livello. Sei o sette giocatori della Nazionale li ha scoperti da solo. Mi vengono in mente, ad esempio, Mancini, Spinazzola, Politano, Provedel che li ha trovati lui perché è un grande scopritore di talenti”. 

Si è fatto un’idea sulla crisi della Fiorentina: a pagare sono sempre gli allenatori, ma le colpe erano davvero tutte di Pioli?

“Questa squadra è forte ed è stata migliorata rispetto allo scorso anno. È mancata un’idea di gioco, sono stati cambiati gli assetti e le formazioni troppe volte. Quando hai in squadra Kean, Dzeko e Piccoli bisogna giocare con 2 punte, perché nei hai 3 di grandissimo livello. La forza della Fiorentina è l’attacco e la squadra deve lavorare per supportarlo. Da addetto ai lavori questa è una squadra che deve lottare per l’Europa League, non per la salvezza”. 

Galloppa ad interim, ma se fa bene in queste due partite, secondo lei, può rimanere in sella e finire la stagione da allenatore della prima squadra gigliata?

“Ora Goretti, tornando a lui, deve fare gruppo e scegliere l’allenatore giusto. Io mi espongo e dico che questo è Palladino perché conosce la squadra, la maggior parte dei giocatori e l’ambiente. Certo Mancini sarebbe l’ideale, ma per questioni di fair play finanziario non credo che la Fiorentina se lo possa permettere”.

Chiusura su Pradè: reputa eccessive le critiche che il tifo viola gli ha destinato?

“Daniele è un dirigente che sa gestire le squadre e fare le trattative ma, come nei matrimoni, l’attrazione reciproca scema col passare degli anni. Comunque, la squadra che ha costruito è ottima. Io mi sento di assolverlo: non è assolutamente il principale responsabile della classifica che ha oggi la Fiorentina”. 


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