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Con la Fiorentina, Domenico Caso, ha vissuto il momento della carrera da calciatore più bello. Ha fatto l'esordio in A in viola e ha vinto la Coppa Italia nel 1975. 

"A 14 io, Gabriele Zottoli e Pasquale Fulgione entriamo nelle giovanili della Fiorentina - racconta a La Gazzetta dello Sport - Dei tre sono l'unico ad essere arrivato in A. A Firenze conosco il grande Egisto Pandolfini, l'uomo a cui devo tutto…Al debutto in A, con la Fiorentina a diciotto anni, Pandolfini mi disse: "Ragazzo, stai attento a quello che fai perché certe carriere finiscono presto". (Ride) Non è il massimo per incoraggiarti, no? Era diretto, senza fronzoli, ma leale, sincero, un maestro. In viola ci sono rimasto sette stagioni con grandi calciatori come Antognoni, Desolati, Roggi, è stato il periodo più bello". 

Due volte Caso ha rischiato davvero di morire: “La prima a 21 anni, nel novembre del 1975, ero sulla Porsche con il mio compagno di squadra Vincenzo Guerini. Uscimmo di strada, ci ribaltammo. Vincenzo si ruppe ovunque, la sua carriera finì lì. lo fui fortunato, me la cavai con poche escoriazioni. La seconda volta nel gennaio 1995, avevo 41 anni, mi ammalai, linfoma non Hodgkin. Fu dura, a darmi la forza furono i ragazzi che allenavo, a fine giugno vincemmo lo scudetto Primavera, Lazio-Perugia 1-0, c'erano cinquantamila spettatori all'Olimpico, si rende conto?”. 


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