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Gudmundsson Fiorentina
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

L'investimento fatto su Gudmundsson, prelevato dal Genoa due estati fa, è parso subito agli occhi dei tifosi come l'acquisto che doveva alzare nettamente la qualità della rosa della Fiorentina col suo estro e le sue giocate, idea favorita anche dalla maglia numero 10 che cade sulla schiena dell'islandese. A distanza di due anni, però, (più di) qualcosa è andato storto, e la Fiorentina si trova orfana di qualità nella posizione che più necessita, quella della trequarti.

L'antagonista

Anche quest'anno Gudmundsson l'ha iniziato con un piccolo infortunio, rimediato in Nazionale, che però sembra aver smaltito e che potrebbe rivederlo arruolato per la sfida contro il Como. Proprio i lariani hanno il prototipo perfetto del ‘numero 10’, vale a dire Nico Paz: centrocampista di scuola (e di proprietà del) Real Madrid, con una tecnica superiore rispetto a tutti ciò che lo circondano e anche a molti avversari che incontra, il tipico fantasista al quale passano tutti i palloni tra i piedi. Ebbene, non è un'eresia dire che la Fiorentina, questa figura, l'ha ricercata in Gudmundsson: tuttavia, le prestazioni dell'islandese hanno lasciato molto a desiderare.

Un ‘10’ perduto

Eppure, un tempo, anche lui era ‘il Nico Paz’ di qualcuno, e più precisamente del Genoa: nell'ultima annata il suo ruolo è stato più che centrale nelle gerarchie del Grifone, collezionando 16 gol e 5 assist in 37 presenze - contro uno score più da regista di Nico Paz, che ha raccolto 6 gol e 8 assist con 2 presenze in meno -. Ora però, dopo l'ennesimo stop, Gudmundsson deve rinascere nuovamente: caso vuole, che il primo step di questo processo avvenga proprio contro il suo ‘alter ego’ di Como. Che sia un incentivo a voler dimostrare chi è arrivato prima, e chi sa di poter essere importante per una piazza che sta ancora aspettando di vederlo al 100%.


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