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L'ex difensore viola Alberto Malusci ha parlato a Radio Bruno, analizzando la situazione di casa Fiorentina dopo le dimissioni improvvise di Palladino. 

‘Rapporto Pradè non funziona, c’è da ricompattare l'ambiente'

Palladino ha fatto delle riflessioni ampie e approfondite, alla base di quanto è accaduto c’è il rapporto che ha con Pradè, un aspetto che non va sottovalutato. Un direttore sportivo e un allenatore che non vanno d’accordo ti fanno partire già in svantaggio 2-0. Palladino ha sempre difeso la squadra, si trova un direttore sportivo che entra duro, alle prime difficoltà la situazione si farebbe molto difficile. C'è da ricompattare un ambiente e pensare alla squadra, in certi casi le risposte di Pradè in conferenza stampa non mi sono piaciute”. 

‘Difficile progettare con tanti prestiti, lo scorso anno…'

“La stagione è stata particolare. La Fiorentina ha iniziato l’annata ad agosto senza un’identità di squadra, a Parma giocavano dei calciatori che poi sono andati via, Amrabat ad esempio era con le valigie. Se si progetta si sa già dove intervenire, invece la rivoluzione è avvenuta all’ultimo tuffo e con tanti prestiti, che poi richiedono un riscatto da valutare o meno, così è difficile. Se si crede in un calciatore lo si compra, per costruirci qualcosa attorno. A gennaio è accaduto lo stesso, poi non è semplice assemblarli. A livello di punti, è stato fatto anche troppo, anche se al quarto anno è dura appassionarsi ancora alla Conference”. 

Pedullà: "Silenzio apocalittico attorno a Palladino, ha avuto in mano una macchina come la Fiorentina e l'ha guidata male. Per certe decisioni vanno rispettate le tempistiche"
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