"Dov'eri Gonzalez quando la palla è carambolata verso di te con Provedel fuori porta e tu, invece di scaraventarla dentro, l’hai ciccata. Nico ha creato una faglia nel gioco d'attacco"

La Fiorentina attende ancora le giocate decisive di Nico Gonzalez. Le sue condizioni fisiche lo hanno fortemente limitato in questo inizio di stagione. E proprio dell'argentino si occupa il giornalista Stefano Cecchi, che scrive su La Nazione: "Dov’eri Nico l’altra sera? Dov’eri quando, all’alba del secondo tempo, la palla è carambolata verso di te con Provedel fuori porta e tu, invece di scaraventarla dentro, l’hai ciccata, facendo evaporare l’ultimo tentativo per una possibile rimonta viola? E, soprattutto, dove sei finito dopo quella dolce notte d’agosto a Firenze col Twente, quando ribadisti l’importanza del tuo calcio elettrico prima di diventare un desaparecido del campionato, buono solo per spiccioli di gara senza più una presenza dall’inizio?".
E ancora: "L’impressione è che alla Fiorentina volonterosa ma fragile di questo scuro autunno viola, l’assenza Nico Gonzalez abbia creato una faglia nel gioco d’attacco che, col tempo, da dirompente e torrenziale che era, si è fatto arido, non più torrente scosciante di montagna ma rigagnolo di pianura ostruibile con facilità da tutti".
Cecchi aggiunge: "Comunque la si metta, Nico Gonzalez è roba che vale la pena aspettare, non buttare via con l’onda emotiva dell’impazienza. Perché per uscire dal tunnel di classifica e di credibilità nel quale la Fiorentina è sprofondata, va bene il gioco, va bene il 4-3-3 o il 4-2-3-1, vanno bene le idee di Italiano, ma se non trovi chi salta l’uomo e chi poi la butta dentro non vai da nessuno da parte".