Dove eravamo rimasti caro Kouame? Cinque anni di tanta bella retorica e pochi gol per un contributo che può essere solo emergenziale
“Come esterni abbiamo solo Kouame”, si è lamentato Vanoli o almeno il riferimento era teso a sottolineare che per cambi di modulo serviranno altre risorse sulle fasce. E dinamica della mente umana vuole che la novità sia sempre vissuta con una dose d'entusiasmo nuova, quasi irrazionale. Non è un caso che il rientro dal secondo crociato dell'ivoriano abbia riacceso la curiosità su di lui, se poi ci mettiamo appunto il fatto che di giocatori di fascia (offensiva) in rosa non ce ne sono…
C'è insomma chi in Kouame vorrebbe perfino vederci una risorsa determinante, dimenticando evidentemente quanto maturato a livello di giudizi (unanimi) su di lui, certificati anche dai suoi numeri impietosi in maglia viola. La sua ultima rete con la maglia della Fiorentina risale ad uno scoordinato rimpallo con cui trafisse il Pafos nella League Phase della scorsa Conference League. Fu la rete numero 11, non della stagione, ma della sua totale esperienza in viola, in 153 presenze e quasi sei anni.
Poi è chiaro, retorica vuole che di Kouame si apprezzi il fatto che ‘suda’, che ‘corre’, che ‘salta’, perfino che ‘si impegna’, probabilmente si allaccia anche le scarpe meglio degli altri ma poi conterebbe anche quanto si vede sul campo. Italiano lo definiva un ‘soldatino’, altro bell'appellativo pieno di retorica e per carità, nella stagione attuale qualche soldato vero può anche far comodo. Ma la Fiorentina ha bisogno di ben altri calciatori, Kouame può rappresentare una soluzione d'emergenza, a patto che la memoria da pesciolino rosso, e il reset che pare partire in automatico quando un calciatore sparisce dalla scena per qualche mese, non riportino la discussione su quante goccioline di sudore impregnino la maglia dell'ivoriano.



