Il clima sembra esser cambiato e anche la Lazio vuole lo stadio. Lotito e Gualtieri sbloccano la situazione del Flaminio: i dettagli
La Federazione Calcio Italiana a entro Ottobre 2026 dovrà comunicare ufficialmente quali saranno i 5 stadi ad ospitare le partite “italiane” di Euro32, e per questo motivo negli ultimi mesi il tema infrastrutture è tornato di moda. La situazione dello Stadio Franchi di Firenze è ormai nota a tutti, anche se sembra che l’amministrazione fiorentina stia comunque ricevendo conferme e rassicurazioni sulla sua selezione, ma anche nelle altre città le cose cominciano a muoversi. Se nelle scorse settimane Milan ed Inter hanno pagato il rogito per assicurarsi San Siro, negli ultimi giorni sembra muoversi qualcosa anche a Roma: la Lazio di Lotito sembra essere intenzionata ad avere un suo stadio.
Lotito fa sul serio: vuole riportare la Lazio al Flaminio
L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport ha cercato di fare il punto su quelli che sono i programmi della società biancoceleste. E secondo quanto riportato il progetto della Lazio per trasformare il Flaminio nel futuro stadio biancoceleste, dopo mesi dall’incontro tra Claudio Lotito ed il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, compie un passo in avanti decisivo. L’Avvocatura capitolina ha giudicato percorribile la richiesta del club per ottenere il diritto di superficie dell'area per 99 anni. Una condizione che permetterebbe alla società di acquisire l'impianto attraverso un contratto privato. Con questo via libera tecnico il team di professionisti incaricato da Lotito ha già ripreso i lavori di revisione del progetto.
Nonostante le tempistiche le parti restano fiduciose: i dettagli della situazione
Il quotidiano sottolinea però come, al fine di iniziare ufficialmente i lavori, il progetto dovrà essere aggiornato e adeguato prima di essere ufficialmente depositato in Campidoglio come proposta preliminare. L'iter, però, resta lungo. Una volta presentato il dossier, ci saranno almeno due mesi per consentire a eventuali terzi di proporre progetti alternativi. Se non dovessero emergere concorrenti, si aprirebbe la conferenza dei servizi preliminare, che dovrà stabilire se l'intervento ha un effettivo interesse pubblico. Solo in caso di giudizio favorevole, la Lazio potrà passare alla fase successiva: il deposito del progetto definitivo e l'avvio della conferenza dei servizi decisoria, chiamata a valutare anche il nodo più delicato di tutti, quello dei vincoli della Soprintendenza.



